Le conseguenze dell'arresto di Del Turco, oltre l'Abruzzo

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Quanto vale la vita di una persona? Una domanda che può apparire assolutamente banale, ma non lo è. Dipende dal contesto nel quale la domanda viene rivolta; dipende dalla persona a cui viene posta; dipende dalla vita di quale persona si sta parlando.
Ad esempio, nella clinica privata milanese Santa Rita, la vita di una persona malata, secondo qualche medico specialista, poteva valere, a seconda dei casi, anche poco meno di 30.000 euro.
Nella Clinica Santa Rita, ormai definita "Clinica degli orrori", stando alle accuse delle pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, sarebbero stati eseguiti interventi chirurgici ritenuti «dannosi, inutili, crudeli, avventati, inspiegabili nei confronti di ignari pazienti», allo scopo di ricevere sostanziosi rimborsi dal SSN e per i medici coinvolti, per vedere lievitare i propri compensi anche a 28.000 euro al mese.
Questa sfrenata avidità di diversi medici della clinica privata milanese, avrebbe addirittura portato alla morte di 5 persone, pazienti ignari del fatto che quella che appariva una eccellente clinica privata accreditata, era in realtà una macchina per fare soldi, speculando sulla salute delle persone.
Ovvi i commenti di tanti sfegatati sostenitori della sanità privata: "si tratta di un caso su tanti"; "non si possono condannare tutte le cliniche private, per un singolo caso"; e via discorrendo. Ovvi commenti, ovviamente e banalmente condivisibili.
Ma non credo che il succo del ragionamento sia il numero di casi di malasanità privata (anche se qui si tratta di vera e propria criminalità). La riflessione credo debba concentrarsi sulla possibilità di ogni singola persona, di vedersi garantito il proprio diritto alla salute. E la domanda che mi pongo è: davvero si può essere garantiti del proprio diritto alla salute, aziendalizzando il SSN? La risposta che mi sono dato è che no, non è possibile.
Non è una risposta ideologica. Ritengo che il diritto alla salute di ogni essere umano, che sia indipendente dallo stato sociale, dal sesso, dal colore della pelle, dalla religione o appartenenza politica, è in contrasto con i criteri di efficienza economica e di ricerca del profitto, propri di una qualunque azienda, anche fosse del settore sanitario.
La salute è un bisogno essenziale dell'essere umano, che per essere garantito deve essere necessariamente supportato da un ordine sociale, che si basi anche sul concetto di solidarietà e di rispetto della persona in ogni caso. E non mi pare che la religione del libero mercato, che prevede la venerazione del dio denaro, riconosca tra i valori irrinuciabili, quello della solidarietà e del rispetto della dignità umana.
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