lunedì 20 luglio 2009

Difendiamo la sicurezza sul lavoro. Contro lo smantellamento del Testo Unico da parte del governo.

Restano pochi giorni di vita al Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro. Infatti nei prossimi giorni il CdM esaminerà ed approverà le modifiche al D.Lgs. 81/08 (il TU sulla sicurezza, appunto). E più che di modifiche, bisognerebbe parlare di riscrittura del decreto, dato che è prevista la modifica di 136 articoli su 306, compresi tutti gli allegati. Un brutto colpo di mano, da parte del governo. Ovviamente eseguito secondo la logica padronale.

Di tutto l'immondezzazio normativo, previsto con la legge delega di modifica del TU sulla sicurezza, forse verranno stralciati solo i due articoli più discussi: l'articolo 2 bis, che prevede che la semplice attuazione delle norme di buona prassi, si presume che l'azienda sia adempiente alle norme di legge sulla sicurezza; e l'articolo 10 bis, cioè la cosiddetta norma salva-menager.
Ma ci sono altri 134 articoli che modificheranno profondamente le norme di tutela della salute dei lavoratori, di cui si parla molto meno, ma che sono comunque molto gravi. Tanto per fare pochi esempi, di questo scempio normativo: grazie a quelle proposte di modifica, ad esempio, le imprese si vedranno ridurre le sanzioni, mentre ai lavoratori saranno aumentate. Si tenta di ripristinare le visite mediche preassuntive, vietate dallo Statuto dei Lavoratori, determinando il rischio di gravi discriminazioni. Alle aziende sarà concesso di valutare i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, fino a 90 giorni dall'inizio delle attività, così che, se un grave rischio è presente, questo non sarà valutato e per tre mesi i lavoratori potranno esservi esposti inconsapevolmente (anche a rischio della loro vita) e perciò assolutamente senza tutele.

Come detto, il provvedimento sarà approvato a breve dal Consiglio dei Ministri, al massimo entro il 31 luglio, visto che il 16 agosto la delega al Governo scadrà ed entro questa data il Presidente della Repubblica dovrà controfirmare il provvedimento. L'eventuale respinta del Capo dello Stato, eviterebbe quindi la distruzione del TU sulla sicurezza sul lavoro, che significherebbe il dissolvimento del diritto reale dei lavoratori alla tutela della loro salute e della loro sicurezza.
Quello che possiamo fare ora, è appellarci al Presidente della Repubblica affinchè non firmi le modifiche al D.Lgs. 81/08. Da qui, compilando il form con nominativo, città, email, ecc., si può scrivere un messaggio al Capo dello Stato. Ad esempio quello qui sotto, proposto da Marco Bazzoni.
Egregio Presidente della Repubblica, La invito, dopo tutte le parole spese chiedendo più sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, a non firmare assolutamente il Dlgs correttivo al Dlgs 81/08.
Se è coerente con le sue dichiarazioni, non può firmare un decreto che è un colpo fatale alla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.


A questo punto arriverà, dal Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, una e-mail di conferma di ricezione del messaggio con un link da cliccare per confermare l'invio del messaggio scritto al Capo dello Stato.
Diffondiamo l'iniziativa. Facciamoci sentire. Facciamo capire che non si possono fare sconti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori.

Chi vuole, può anche prelevare il banner qui sotto.




14 commenti:

Damiano Aliprandi 20 luglio 2009 alle ore 15:38  

Grazie per aver aderito all'iniziativa. Per quanto riguarda questa, ti prometto che aderirò. Ora puoi capire che sono tutto concentrato in questa storia. Importante quanto le maledette morti bianche.

Un abbraccio e grazie infinite per il post!

Crocco1830 20 luglio 2009 alle ore 15:54  

@ L'incarcerato: è un piacere.

Damiano Aliprandi 20 luglio 2009 alle ore 16:21  

ps ho messo sul lato anche il tuo appello! Ottima l'idea del banner!

upupa 20 luglio 2009 alle ore 16:49  

Carissimo ho copiato il banner su sollicciano...lo metto anche io...spero nn ti dispiaccia!
un saluto

Crocco1830 20 luglio 2009 alle ore 16:59  

@ L'incarcerato: grazie.

@ Upupa: assolutamente no. Hai fatto benissimo.

Unknown 20 luglio 2009 alle ore 20:46  

Ciao Crocco, ho inserito il tuo banner e il link per questo tuo post.

Crocco1830 20 luglio 2009 alle ore 20:55  

@ Riverinflood: grazie. Anche se sono poco convinto che il Capo dello Stato respingerà il provvedimento, adesso premere affinchè non firmi è, a livello istituzionale l'unica cosa possibile da fare. Poi c'è la lotta. Che avrebbe già dovuto esserci.

Matteo 20 luglio 2009 alle ore 23:52  

Inviata. Adesso copio anche il banner sul mio blog.
Speriamo che il Capo dello Stato sia più avveduto che nella faccenda del decreto sulla sicurezza.

il Russo 21 luglio 2009 alle ore 14:09  

Si continua a tirar per la giacchetta Napolitano facendo topiche ed ignorando la storia come ha fatto Di Pietro l'altro giorno anche per cause giustissime, possibile che non si capisca che solo il popolo DEVE (dovrebbe)manifestare ed opporsi non cercando inutilmente di delegare? Cacchio, mi chiedo perchè il mondo blogger del quale ho tanta stima su questa cosa non riesca ad arrivarci...

Crocco1830 21 luglio 2009 alle ore 15:32  

@ Matteo: spero anch'io che Napolitano dia seguito ai suoi appelli su più sicurezza sul lavoro. Anche se ne dubito. Ma vale la pena provarci.

@ Il Russo: ci arrivo, caro Russo, eccome. Ma volendo dare "corpo" al popolo, come si scende praticamente in piazza come tale? Vedo difficile un'autorganizzazione generale e di massa, fuori dalle organizzazioni sindacali, associative, politiche, specie in questo periodo. Ed in questo momento, a parte qualche eccezione, vedo poco movimento intorno al tema sicurezza sul lavoro.

il Russo 21 luglio 2009 alle ore 17:50  

Hai ragione, poco anzi pochissimo si muove e siamo sempre lì: quanti blogger hanno la tessera della cgil per fare un esempio?
Ma in mezzo a tutto ciò, chiunque sia, il Presidente della Repubblica non c'azzecca per nulla.

Crocco1830 21 luglio 2009 alle ore 20:29  

@ Il Russo: perchè Napolitano non c'entra? "il presidente della repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle camere chiedere una nuova deliberazione". L'incostituzionalità di alcune norme contenute nel decreto correttivo, gli permetterebo di non firmare. Solo per rimanere alla norma salva-menager, ancora contenuta nel decreto correttivo, c'è la violazione degli artt. 76, 117 e 3 della Costituzione. E questo non lo dico, ma una lunga lista di professori di diritto penale.

il Russo 21 luglio 2009 alle ore 23:25  

Crocco, concordo con te al 110% sui contenuti, sai quanto mi stia a cuore il problema, ma affatto sullo "strumento" Napolitano: sareo un pò più informati di un grillino o ci abbassiamo al suo livello?
Non sto a rifilarti tutta la pippa sull'iter, dicviamo che se vogliamo fare un appello, facciamolo alla Corte Costituzionale in caso di incostituzionalità, in caso contrario a forza di tirare in ballo Napolitano quello manco più ci ascolta...

Crocco1830 22 luglio 2009 alle ore 09:14  

@ Il Russo: a tempo debito anche alla Corte Costituzionale, che ora ancora non è titolata ad esprimersi. E poi, non si tratta di fare appello a Napolitano come partito o come capopopolo. In quel caso potresti avere ragione. Qui si tratta invece di cittadini e lavoratori, che chiedono al capo dello Stato di essere garante del diritto alla salute, costituzionale garantito e messo a rischio dalle proposte di modifica al T.U.

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