martedì 22 aprile 2008

Schiavi del lavoro per i marchi olimpici. Rapporto Play Fair 2008

Si stima che marchi come Nike, Adidas e Puma, incrementeranno i propri profitti di almeno il 50% nel corso dei prossimi giochi olimpici di Pechino. Non per meriti dei loro "illuminati" manager, ma per le condizioni di estremo sfruttamento in cui costringono i loro 800mila dipendenti nei paesi in via di sviluppo. Operai costretti a cucire palloni, incollare scarpe, tagliare stoffe, anche per dodici ore al giorno e guadagnare giornalmente solo 50 centesimi di dollaro.

Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto Play Fair 2008, tradotto per l’edizione italiana dalla Campagna Abiti Puliti.
Una realtà che emersa anche grazie alle centinaia di testimonianze dirette dei lavoratori, che raccontano la loro schiavitù ed i disumani ritmi di produzione. Uno schiavo della New Balance in Cina racconta come «Sono stanco da morire adesso… In due dobbiamo incollare 120 paia di scarpe all’ora… Nessuno di noi ha tempo di andare in bagno o bere un bicchier d’acqua. Ciononostante stiamo lavorando senza riposo e abbiamo sempre paura di non lavorare abbastanza in fretta per fornire le suole alla linea successiva…. Siamo stanchi e sporchi».
Condizioni accettate senza poter fiatare, per non rischiare di perdere l'unica fonte che permetta loro di sopravvivere. Una sopravvivenza in condizione di vera e propria schiavitù, che costringe quei lavoratori a vivere e dormire a centinaia nello stesso posto di lavoro, in condizioni ambientali precarie, costretti a subire le vessazioni dei propri superiori. In quei posti, diritti e rappresentaze sindacali sono meno di un lontano miraggio ed i contratti di lavoro una vera e propria chimera.
E' da queste condizioni che aziende come Nike, Adidas, Puma, Asics traggono i loro profitti, in un rapporto direttamente proporzionale ai livelli di sfruttamento a cui costringono i loro lavoratori.
Queste multinazionali, che sfoggeranno i loro loghi durante la rassegna olimpica, si maschereranno da portatori del sano spirito olimpico, promuoveranno spot pubblicitari nei quali saranno esaltati valori di lealtà, umanità e di pace. Tutto mentre nelle loro fabbriche, si consuma lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Dell'uomo ridotto ad una merce di valore minore di quella che produce.

6 commenti:

Anonimo,  22 aprile 2008 alle ore 17:29  

il sella-ronda è il più bel circuito sciistico del mondo.
noi non pensiamo solo ossessivamente alla politica e ad infamare berlusconi e la lega.
rilassati!

Crocco1830 22 aprile 2008 alle ore 19:39  

gentile cittadino, ricorda che tutto fa politica. Per quanto riguarda Berlusconi e la Lega, non mi ossessiono affatto ad infamarli, mi pare che da soli ce la mettano tutta per farsi notare e non certo in senso positivo.
Ad ogni modo, ti assicuro che sono perfettamente rilassato. Piuttosto tu mi sembri un tantino preso dalla frenesia, visto che sembra che tu abbia lasciato un commento per il post sbagliato: delle ronde ho scritto nel post precedente.

Anonimo,  22 aprile 2008 alle ore 21:48  

Un post che ci richiama alla tremenda realtà dello sfruttamento.
I cittadini sono un pò sbadati.

Anonimo,  22 aprile 2008 alle ore 23:15  

Nike, Adidas, Puma... tutti marchi da boicottare. Ti consiglio un ottimo libro, se non lo hai letto, No Logo. Davvero illuminante.

il Russo 22 aprile 2008 alle ore 23:59  

No logo è un pò datato ma non può mancare nella libreria di chi si interessa delle grandi multinazionali e dei disastri a livello economico e culturale che fanno, solo che a volte sembra non cambiare nulla...

Crocco1830 23 aprile 2008 alle ore 08:49  

@ bruno: una realtà che non ha cessato di esistere.

@ zapatos: un'ottima lettura quella di No Logo, che hai fatto bene a consigliare.

@ il russo: certo che non può mancare. E siccome parli di disastri economici e culturali, consiglio anche Shock Economy, sempre di Naomi Klein

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