Il braccialetto antiviolenza è una proposta inutile
Ovviamente, essendo questo un tema caro agli elettori quando la violenza è commessa da stranieri, e poichè appunto siamo alle ultime battute di campagna elettorale, è bene proporre qualcosa che possa catalizzare i voti. Il colpo di genio questa volta è di Rutelli (chi lo avrebbe immaginato), che propone di dotare le donne di un braccialetto antistupro. Subito è scattata la replica negativa del suo competitore elettorale Alemanno, che deve essersi risentito di essere stato anticipato nella proposta.
Sull'argomento, mi vengono da fare due considerazioni: la prima e meno importante è sul costo del braccialetto. Non deve segnalare solo una richiesta d'aiuto. Deve anche specificare da dove la richiesta proviene e perciò credo abbia bisogno di un sistema di localizzazione, sufficientemente preciso, che sia funzionante in ogni luogo aperto o chiuso che sia. Una sicurezza di lusso, mi verrebbe da pensare in prima battuta: Chi può permettersi un aggeggio del genere può passeggiare in santa pace; chi deve ogni giorno contare i soldi per prima di fare la spesa, continua a vivere nel timore. Ma insomma, quella economica sarebbe una difficoltà superaribile con contributi statali o degli enti locali.
L'altra considerazione - più importante - è di natura, per così dire culturale. Si tende all'intervento in caso di violenza avvenuta o nel migliore dei casi, di protezione preventiva contro violentatori che comunque continueranno ad esistere. Soprattutto che continuano a vivere molto spesso, negli stessi luoghi, nelle stesse case, a dormire negli stessi letti delle vittime di quelle violenze. Perchè non bisogna dimenticare che la stragrande maggiornza delle violenze subite dalle donne, avviene tra le mura domestiche e che i violenti, sono quasi sempre mariti, fidanzati, compagni, familiari o comunque conoscenti della vittima.
Quella di Rutelli potrebbe essere una proposta accettata come soluzione utlima, se solo fosse sinceramente orientata alla prevenzione delle violenze sulle donne. Ma la prevenzione non la si fa promuovendo un braccialetto per donne sole nelle vie della città. Per quello che si diceva prima e perchè è lacultura machista che deve essere ancora scardinata.
In troppi pochi casi ancora si denunciano queste violenze e per mille motivi che sarebbero da indagare a fondo. Troppo pochi sono i centri antiviolenza a cui potersi rivolgere. Scarsa è la cultura sessuale e l'attenzione alle relazioni tra uomo e donna. Di strada da fare ce n'è ancora tanta e quella del braccialetto appare solo una semplice scorciatoia impraticabile.
5 commenti:
Parafrasando una battuta del camerata Alemanno: "Il braccialetto si mette ai detenuti, non alle vittime!"
Ma diimmi se devo farmi dare lezioni di buonsenso da uno che é stato in galera per mesi per stronzate fatte nella sua militanza fascista....
La violenza maschile sulle donne non è un dato emergenziale ma strutturale e non conosce differenze di classe, etnia, cultura, religione e appartenenza politica.
La violenza sulle donne, quella più nascosta e diffusa, è quella che avviene nell'ambito familiare ad opera di mariti, fidanzati, parenti, ex partner.
Poveri cittadini romani che dovranno ancora una volta scegliere il male minore.
Per fortuna io non devo votare, perchè stavolta non so se ce l'avrei fatta. Penso di no...
@ il russo: credo che Alemanno sia un po' adirato per essere stato battuto sul tempo. Perchè diacimocelo, ancora una volta le parti si confondono.
@ franca: d'accordo con te. Ed anch'io sono solidale con i romani, costretti a tapparsi il naso, chiudere un occhio, forzare la mano, forse ubriacarsi ... per scegliere il male minore.
Oramai fanno campagna elettorare strumentalizzando tutto e tutti: la violenza sulle donne, i morti di lavoro, i precari... hanno la faccia come il deretano.
Vero zapatos: nessuna vera proposta, nemmeno lo straccio di una soluzione strutturale che intervenga sulle cause. Solo proposte propagandistiche, utilizzate per cavalcare la rabbia della gente e catalizzare voti.
E i problemi rimangono lì, sempre uguali sulle spalle delle stesse persone.
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