Dobbiamo continuare a fare Resistenza
Domani è 25 aprile e si celebra la Festa della Liberazione. La liberazione dell'Italia dall'invasore nazista e dalla dittatura fascista.
Sul 25 aprile si potrebbero scrivere tante parole. E si potrebbe scrivere in maniera commemorativa, emozionata, storica. Ho pensato di scrivere su questa festa iniziando con consiglio, dato non proprio nella forma espressiva del "dolce stil novo", ma comunque spesso efficace nel messaggio: vaffanculo!
Consiglio di andare a quel paese, con biglietto di sola andata, a Gustavo Selva, senatore uscente del PdL, che propone «l'abolizione della festa nazionale del 25 aprile», perchè secondo Selva «per la retorica e i falsi che sono stati fatti, viene attribuito alla Resistenza e alla vittoria dei partigiani un merito che non c'è stato».
Non c'è stato forse secondo Selva, il sacrificio di tanti giovani, dai comunisti ai gruppi cattolici, che uniti combatterono per liberare l'Italia dalla dittatura fascista. Forse secondo Selva e quelli come lui, il 25 aprile 1945 non fù il culmine dell'insurrezione della parte migliore del popolo italiano. Oppure Selva e compari, non credono nei meriti della Resistenza, nella costruzione della Repubblica democratica italiana. O forse rimpiange un periodo nero, da cui l'Italia si potè liberare solo grazie al sacrificio di tante persone, di diversa estrazione politica, riuniti nell'unico nome di partigiani, grazie ai quali anche Selva può in piena libertà, gettare fango sul sacrificio dei partigiani e disprezzare la memoria dell'Italia repubblicana.
Una memoria che da diverso tempo è attaccata da questa destra a cui l'Italia è stata consegnata. E più passa il tempo, maggiori e più espliciti si fanno le dichiarazioni contro la Resistenza ed i suoi valori. Il prossimo presidente del consiglio italiano, è quello che anche lo scorso anno si rifiutò di partecipare alle celebrazioni del 25 aprile, dichiarando di non avervi mai partecipato. Dell'Utri prima delle elezioni era tornato a parlare di revisione dei libri di storia, perchè vi vengono riconosciuti i valori della resistenza. Il sindaco di Alghero che vorrebbe impedire di suonare Bella Ciao durante le celebrazioni. Ora questa nuova dichiarazione di Selva.
E' la natura antifascista della Repubblica italiana che si vorrebbe fare dimenticare. Perchè è proprio per la natura antifascista della nostra democrazia, che possiamo oggi continuare a sperare in un Paese che sappia mettere la persona umana al centro della propria azione, riaffermando i valori della solidarietà, della giustizia, della libertà, del totale rifiuto della guerra.
Attentando alla memoria dell'Italia repubblicana come fondata sull'esperienza della Resistenza contro il fascismo, è a quei valori che si vuole mettere mano. Valori a cui ogni democrazia realmente compiuta dovrebbe fare riferimento. E per cui dobbiamo continuare a fare Resistenza.
9 commenti:
E' incredibile che non si riesca a festeggiare il 25 aprile come festa di tutti. Non mi riesce proprio di capirlo. La libertà, indipendnetemente dal giudizio che si può dare della Resistenza, è stata per tutti, no?
^_^
Se facciamo un'indagine a ritroso per capire quando s'è spezzata la memoria storia io non riesco ad andare più indietro dalla morte di Berlinguer e, credo di non sbagliare se la cultura dell'antifascismo sia da addebitare ai dirigenti suoi successori, che nel bene e nel male hanno tenuto le redini della cultura massificata senza più accedere a quel periodo, anzi, avendo trasformato il 25 aprile in una ricorrenza qualunquistica e senza spirito di storia; ecco perché un Selva qualunque può dire le porcate che che dice. Sono proprio letteralmente disgustato. Alle nuove generazioni va dato atto di neocultura fascista. Purtroppo!
Mi unisco al tuo "augurio" iniziale!
Ora e sempre Resistenza!
@ comicomix: la libertà è stata certamente per tutti. Ma a qualcuno ha sottratto la legittimità di alcuni privilegi, con i quali si poteva usufruire di una personale libertà.
@ riverinflood: concordo sul fatto che il 25 aprile c'è poca celebrazione. Il tempo avrebbe dovuto consolidare i valori della Resistenza e della lotta antifascista, ma quando si tende ad una riconciliazione che concede pari dignità ai partigiani ed ai repubblichini e si parla di guerra civile, è proprio la storia che si sta riscrivendo. Quando anche l'ultima voce non potrà più essere ascoltata, il rischio di non riconoscere l'esistenza di certi valori derivanti alla lotta di Resistenza, sarà davvero molto concreta.
@ franca: non ho saputo trattenermi. Sai cosa mi è venuto da pensare? Che domani ci sarà un vaffanculo, detto da un coro molto numeroso, che immagino non si curerà troppo della commemorazione della Liberazione. E questo pensiero mi provoca anch'esso molta rabbia!
Sono esterrefatta che si consenta a gentaglia simile di mettere in dubbio l'importanza che il 25 aprile ha per gli italiani. Ma
anche per mandare a fanculo questa gente marcia e il loro sistema mediatico domani si deve scendere in piazza tutti, con lo spirito dei partigiani e firmare anche i tre referendum. Tutte e due le cose sono importanti per il popolo tutto della sinistra. In un momento grave di minaccia alle istituzioni democratiche come quello che stiamo vivendo è essenziale superare gli steccati ideologici e partitici e fare sentire la nostra voce. Per i 3 referendum servono 1 milione e mezzo di firme. Io vado a firmare, poi manifesteremo insieme per la liberazione dal fascismo, che torna a rigurgitare il suo vomito con il consenso dello psiconano.
Lo dico sinceramente, mi spiace che l'arroganza (perchè questo è il suo giusto nome) di Grillo nel voler calpestare la Memoria con il suo appello a riunirsi il 25 aprile vada a discapito di sue più che legittime battaglie che tantissima gente veramente capace e volonterosa sta combattendo, ma se lui ha perso la testa e ha fatto sta cazzata sono affari suoi, io domani vado in piazza.
Se sulla strada mi capita un banchetto gentilmente ma fermamente negherò la mia firma, non accennando neanche ai contenuti ma alla data: non dovevano provare ad occupare il 25, facendolo hanno offeso i miei valori ed ora il mio sostegno se lo scordano.
Resistiamo
Comunque crocco buon 25 aprile alla faccia di chi non ci vuole bene (che poi sono i nipotini di quelli che i partigiani presero a calci in culo 63 anni fa)!
@ padmani: onestamente, non mi piace che il 25 aprile, anzichè essere di commemorazione, sia occupato in centinaia di piazze dal V-day. L'iniziativa può essere condivisibile (personalmente non in tutti i punti), ma il 25 aprile, proprio in periodo di crisi della memoria storica, ha bisogno di essere celebrato per quello che è: commemorare la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo e tenere vivi gli ideali della Resistenza.
@ il russo: d'accordo con te su ogni parola.
@ tisbe: ora e sempre Resistenza.
@ il russo: buon 25 aprile resistente anche a te e ad ognun* che si senta partigiano.
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