venerdì 5 giugno 2009

Non voto Antonio

Nelle ultime tornate elettorali sono stato dibattuto come mai mi era capitato in passato. Fino a pochi anni fa arrivavo al seggio convinto. Sapevo per chi votare e lo facevo sempre con una buona dose di speranza. Speranza in un cambiamento della politica italiana; in una modifica dei rapporti di forza tra le parti sociali; in una inversione di tendenza economica, capace di restituire ai lavoratori il maltolto dai padroni; in una affermazione dei diritti civili, umani ed individuali. Quelle speranze sono rimaste tali.
Alla fine però, il mio diritto di voto l'ho sempre esercitato. E mai ho imbucato nell'urna una scheda bianca, nè una nulla. Ho sempre espresso una preferenza e sempre assolutamente a sinistra. O meglio, ad un frammento di sinistra. Ed ogni volta che ho votato un pezzettino di sinistra, ogni volta più piccolino, rabbia e desolazione si mescolavano e mi percorrevano dalla testa ai piedi. Rabbia per un'unità politica mai trovata a vantaggio, a volte di egocentrismi, altre volte di slanci governisti ed opportunismo politico. Desolazione, perchè vedevo quelle speranze sempre più allontanarsi dalla realtà e diventare sempre meno delle possibilità.

Ma è inutile adesso stare a rimuginare sulle cause della sconfitta della sinistra, della sua condizione extraparlamentare, dei suoi errori. Perchè ora è il tempo di provare a ricostruire qualcosa dalle macerie. Da questo punto la sinistra deve rinascere, o rieschierà di rimanere solo sui libri di storia (e non è detto, visto che esponenti di questo governo vorrebbero riscrivere anche la storia partigiana). Darle un altro colpo, ora vorrebbe dire sancire la fine di ogni speranza di cambiamento. Dato che non credo che toccato il fondo si debba per forza risalire. Lì giù, nel fondo, si può anche rimanere seppelliti sotto cumuli di monnezza fatta di precariato, disoccupazione, xenofobia, disinformazione, scempi ambientali.

Ed allora andrò a votare, come sempre ho fatto e come sempre per la sinistra, esercitando con consapevolezza il mio diritto di voto. Non sarò uno di quelli che "vota Antonio". darò il mio voto con consapevolezza per contribuire a dare forza alla sinistra europea, per contribuire alla presenza italiana in quel gruppo parlamentare. Per non lasciare mano libera al PdL ed al PD che in Italia fingono di litigare, e poi votano insieme in Europa per aumentare le ore lavorative settimanali a 65 ore. Vado a votare per la sinistra, per dimostrare che ci sono. Io, lavoratore di sinistra, comunista ci sono e non mi rassegno ad una democrazia limitata, fatta di forze politiche che si arrogano il diritto di rappresentanza grazie ad una assurda legge elettorale e che governano secondo un fantasioso principio d'autorità. Andrò a votare per lista comunista e anticapitalista e non mi farò confondere, nei numeri delle statistiche elettorali, tra quelli che sabato e domenica, indifferenti hanno portato le loro chiappe a prendere il sole. Perchè gramscianamente odio gli indifferenti.

Domani andrò a votare, perchè domani il voto rappresenterà uno strumento di lotta. In una cabina elettorale, apponendo una croce su un simbolo (a proposito, i simboli hanno la loro importanza!), starò dicendo al potere politico, ci sono e non rimango passivo. Contro la volontà di chi detiene il potere di tenermi passivo ed isolato, risponderò domani con il voto, e dimostrerò che non sono solo perchè avrò esercitato il mio diritto al voto insieme (spero) a molti altri. Con la mia scheda elettorale, domani starò partecipando alla vita politica, contro chi vorrebbe farmi credere che non serve partecipare, che sono impotente anche insieme a tante altre persone e che devo lasciarmi indottrinare. Vado a votare contro chi mi vorrebbe passivo per abboccare alla favola che va tutto bene così, che la crisi non esiste, che nessuno muore di fame, che ci sono adeguate protezioni sociali e che i diritti di ognuno sono garantiti.
Domani, contro chi mi vorrebbe passivo ed isolato, vado a votare, perchè anche in quel modo continuo a resistere.

13 commenti:

Riverinflood 5 giugno 2009 alle ore 12:39  

Beh, cosa posso aggiungere se non il fatto che il segno stavolta sarà di completa rottura contro tutta la destra, compreso il Pd.
A sinistra for ever!

Gabryella Costa Fdd 5 giugno 2009 alle ore 15:26  

Nulla da aggiungere,pefetto Rubicondo/Crocco,credo che "il nostro segno"sara' uguale perfettamente uguale-Ieri sera sul tardi,a l'esternazione di un'altro blogger,ho risposto cosi!!Lo so che faccio parte di un'esigua minoranza(per ora...) ma non demordo,me ne sono fatta una ragione-Non incito nessuno al NON voto,al contrario consiglio caldamente di esercitare questo ultimo vessillo di liberta'che ci è concesso-Se un domani,cosi non fosse piu' potremmo e dovremmo passare ad altre strategie-

Pierprandi 5 giugno 2009 alle ore 16:39  

Condivido a pieno il tuo bel post, andare a votare è un grande diritto ottenuto con sacrifici. A presto

Crocco1830 5 giugno 2009 alle ore 16:51  

@ Riverinflood: bravo! non serve prestare troppa attenzione per notare certe similitudini politiche.

@ Gabrybabelle: credo che nella realtà siamo molti più di quelli che si contano nelle urne. Speriamo questa volta di contare abbastanza schede da incentivare la rinascita della sinistra. Quella vera.

@ Pierprandi: esatto. E' bene ricordare che questo diritto, che oggi sembra scontato, è costato molto.

Gabryella Costa Fdd 5 giugno 2009 alle ore 17:16  

ti rispondo anche qui(com è mio solito,per non perdersi nemmeno una sillaba,anche se poi si va in OFF TOPIC)

Crocco,HAI RAGIONE,mi ripeto,come ho scritto ad Alba e per tutti color che passando dal blog,in quel post,con o senza coraggio di commentare e/o ' AVREBBERO QUALCOSA DA DIRE CIRCA IL DISCORSO DI OBAMA!!

Nonostante le ampie differenze di pensiero che io ho, rispetto al pensiero Obamiano,
carissi BLOGGER,molti di voi sanno come la penso,e se non lo sapessero basta guardare il mio canale YouTube-
"Questo post è la traduzione del discorso di Obama,per quanto riguarda la frase"La democrazia non si può imporre" quando l'ho sentita pronunciare dire che sono rimasta costernata è poco.Visti gli avvicendamenti gurrafondai,oppure, forse, lui si rivolgeva (implicitamente)alla politica Bushiana???Poi,se avete notato bene,il discorso sulla Palestina e Israele è stato alquanto fumoso,non ha approfondito,mentre in altre occasioni l'aveva fatto meglio-Probabilmente essenso il primo in terra Islamica DOVEVA TENERE UN ATTEGGIAMENTO CONSONO per non creare attriti.E comunque,al momento sono solo parole,per capire la realta' degli intendimenti dovremo aspettare i fatti-Nessuno,meglio del popolo Italiano abituati alla menzogna politica,lo sa,oltre, naturalmente e primariamente, a tutti quei popoli che a causa delle guerre soffrono indicibilmente.
E tanto per concludere,il post stesso è un inciso,sulla differenza,sullo spessore di un'uomo come Obama rispetto al nostro(loro) premier!!brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
Vedremo che succedera' al G8 in terra Aquilana!!!!


p.s. di utilita' La rete rumoreggia,meglio andare a votare di Dmenica,diciamo cosi:C'è minor rischio che durante la nott fra' sabato e domenica topi zufolanti e affamati si mangino voti come fosse carta straccia!!Abuon intenditor poche parole!!

Crocco1830 5 giugno 2009 alle ore 17:30  

@ Gabrybabelle: sono d'accordo con te: il discorso di Obama non è di quelli che io, te e quanlcun altro sogna di ascoltare. Ma certo è una svolta rispetto a Bush. C'entra con le elezioni di domani e dopodomani? Sì, secondo me. Perchè dovremo votare per una rappresentanza europea che con l'amministrazione Obama deve rapportarsi. Con il nostro voto, dovremo decidere anche se colloquiare con una politica più aperta, verso i paesi arabi, verso i diritti dei palestinesi, nel modo di porsi nei conflitti internazionali; oppure se mandare al parlamento europeo gente che del dialogo, e dei rapporti diplomatici per risolvere i conflitti, non vuole sentire parlare.

Damiano Aliprandi 6 giugno 2009 alle ore 09:13  

Caro Crocco, ora corro a votare. E ovviamente la lista anticapitalista e comunista. Voto semplicemente l''unica sinistra rimasta. Tutto qui.

Anonimo,  6 giugno 2009 alle ore 11:00  

Votate soprattutto chi propone la riduzione dello stratosferico stipendio, se ne conoscete qualcuno.

Sarah 6 giugno 2009 alle ore 14:12  

Cacchio se ci vado a votare. E' l'unica cosa (certa?) che ci è rimasta. Io Antonio lo voto (Di Pietro), è l'unico che ora come ora faccia seria opposizione. Uff, se solo imparasse ad affilare un verbo appresso a un soggetto... ;)

Damiano Aliprandi 7 giugno 2009 alle ore 16:52  

Di Pietro opposizione seria? E votare a vafore del decreto sicurezza è fare opposizione? Votare Di Pietro vuol dire votare a destra. Non basta essere solo per la legalità...

Uhurunausalama 7 giugno 2009 alle ore 18:06  

Ce la faremo!ne sono sicura:è anche per questo che stamattina ho votato e l'ho fatto di cuore!...

Crocco1830 7 giugno 2009 alle ore 20:58  

@ L'incarcerato: esatto. L'unica.

@ Giovanni Greco: come condizione non mi pare sufficiente.

@ Maraptica: non sono d'accordo. Al di là del facile populismo, anche l'IDV ha fatto poca opposizione.

@ Progvolution: ottimo e speriamo bene.

@ L'incarcerato: assolutamente d'accordo con te!

@ Uhururunausalama: sì, ce la faremo.

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