La Russa propone l'esercito contro le paure ingiustificate
«Le forze armate quando sono rispettate e ben organizzate possono dare un grosso contributo alla sicurezza. A volte i cittadini percepiscono un livello di insicurezza superiore a quello effettivo. E proprio per questo rivalutare il significato ed i valori delle forze armate ha una valenza decisiva. Questo è un compito che spetta al governo di mdo che l'organizzazione delle forze armate possa risultare decisiva non solo nella lotta contro il terrorismo ma anche nella difesa della cittadinanza.»
Sono parole che Ignazio La Russa, indicato come ministro della difesa del prossimo governo Berlusconi e che tra poco meno di un'ora si presenterà davanti al Capo dello Stato per prestare giuramento, ha detto in un'intervista rilasciata a Il Giornale.
Da quelle parole, mi pare emergano due elementi. Il primo elemento racconta di quanto sia stata falsa, populista, socialmente terrorista questa destra, nel seminare negli italiani un senso di profonda insicurezza, e sapendo di esserlo stata. Il prossimo ministro della difesa, dice che la paura degli italiani per la criminalità, non è proporzionata alla realtà.
La Russa fa parte di una coalizione, che non ha fatto altro che indicare l'immigrazione ed i più disagiati della società italiana, come gli elementi di pericolosi per gli onesti cittadini. Rom, rumeni, mendicanti, extracomunitari, dipinti da sempre ed in campagna elettorale in particolare, come potenziali assassini, stupratori, scippatori e perciò come persone da temere per la propria incolumità. Ora La Russa dice che quella paura è esagerata. Che quella paura sia stata alimentata consapevolmente, al futuro ministro poco importa. Se prima si chiamava propaganda, ora la definisco inganno.
L'altro elemento che emerge da quelle parole, è la risposta ad una paura definita esagerata: la militarizzazione delle strade. La Russa parla della possibilità di affidare alle forze armate, ruoli di polizia, di pattugliamento delle strade o comunque ruoli di sicurezza dei cittadini. Roba da regimi dittatoriali o da intervento in caso di sciagure (siano esse naturali, economiche o politiche).
Ora, siccome la paura per la propria sicurezza è esagerata - come La Russa ammette - perchè pensare all'esercito nelle strade? Cosa dobbiamo aspettarci, un regime o una imminente sciagura?
13 commenti:
È plausibile che ogni nuovo ministro porti con sé novità di idee; l'Ignazio vuole stupire il mondo e sé stesso, ma essendo un gran mistificatore, crede che la quantità della paura che lui vede nella società sia commisurabile alla sua personale paura. Ha volte questo ominicchi si stupiscono di loro stessi di fronte ad un potere che gli viene dato senza esserselo nemmeno sudato, dato che in fondo sono dei gran vigliacchi.
Dopo i carri armati dei russi per Praga, a quando i carri armati di la Russa per le strade?
@ riverinflood: le paure ingenerate nella società, appaiono funzionali a produrre consensi, per quel potere da vigliacchi di cui parlavi.
@ il russo: ... a presto, sembra.
La prima parte mi indigna, ma lo sapevamo; la seconda parte mi fa paura...
@ franca: sulla prima parte, lo sapevamo, ma vorrei adesso sapere cosa ne pensano chi ha votato quesi personaggi. La seconda parte fa paura anche a me.
Chi associa il "militarizzare le strade" ad un regime dittatorialista ha: 1)letto troppi libri di storia del 1940, 2)dimenticato i Vespri Siciliani, 3)non avere la benchè minima idea su quella che è l'attuale Istituzione dell'Esercito Italiano.
I soldati attuali sono molto più operativi degli agenti semplici di polizia finanza etc stanchi e con la pancia. L'esercito può contare su innumerevoli uomini tra i 20 e 30 anni a cui non da fastidio pattugliare dalle 18:00 alle 2:00 molt di loro non hanno famiglia a cui pensare e il peso di questa responsabilità li rende più immuni a pressioni psicologiche del tipo LASCIO UNA MOGLIE E 3 FIGLI!
L'esercito è cambiato ed è sottovalutato, l'idea di LA RUSSA è da ammirare anche se andrebbe rifinita meglio.
@ lello84: chi associa il "militarizzare le strade" al TIMORE DI UNA RESTRIZIONE DELLE REGOLE DI CONVIVENZA DEMOCRATICA, ha meno certezze di quelle che esprimi. A tanta sicurezza e fiducia (non proprio meritata) che riservi a certi personaggi, preferisco osservare quello che fanno e dicono, e valutarle anche in riferimento alle cose che ho letto (che non sono mai troppe).
Io spero solo che la cosavada in porto, La Rusa ha oggi ricordato che non vuole dare l'idea di un paese militarizzato (contetino ad hoc per chi hapaura de soldato come simbolo di "degrado dei paesi dell'est") io penso che se riuscisse a equilibrare la sa proposta anche il comunista più "pauroso" (per via dei libri di storia) non storcerà il naso quando vedrà il parco del suo palazzo pattugliato da 5 FF.AA. e non da 100 marocchini che pretendono di spacciare e usare l'accesso del tuo androne come cesso!
A me 100 marocchini non fanno paura, forse perchè non pretendo di conoscere una comunità, sulla base di cose dette in funzione della propaganda, prendendo a pretesto singoli fatti e dando a questi valore di generalità.
Io vivo in America da 5 anni per ragioni di lavoro.
Qui le strade sono pattugliate costantemente dalla polizia e la gente si sente piu' sicura (me compreso) quando per andare in qualche posto preciso devo obbligatoriamente passare da quartieri (ghetto escluso) dove il rischio che ti succeda qualcosa di spiacevole non e' indifferente (anche alla mia famiglia).
Quindi non rompete i coglioni tentando pure di negare le evidenze.....
crocco1830 ha ragione.
Lui non ha paura di 100 marocchini se li conosce.
Anche io conosco qui in America persone di colore e ne sono amico.
Ma ci sono persone di colore e persone di colore....
@ anonimo1: sentirsi più sicuri non vuol dire essere più sicuri. I compiti di polizia spettano alle forze di polizia, competenti nel caso. Non lo dico solo io, lo dicono anche dalle stesse forze di PS.
@ anonimo2: io non ho paura dei marocchini, nè degli albanesi, nè dei romeni, nè di persone di colore o di rom, solo per il loro essere marocchini, albanesi, romeni, persone di colore o rom.
Certo, ci sono persone di colore e persone di colore. Ma anche bianchi e bianchi; italiani e italiani; anonimi e anonimi.
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