Il programma di Confindustria è uguale a quelli di PD e PdL
Come già aveva fatto poco prima delle precedenti elezioni, anche questa volta Confindustria, per bocca del suo presidente Montezemolo, ha tirato fuori la formula magica per rilanciare l'Italia. L'unica differenza, tra quanto esposto in questi giorni ed il programma industriale del 2006, sta nel numero di punti di programma, che questa volta è aumentato.
Ovviamente, il programma di Confindustria è, come al solito assolutamente imparziale dal punto di vista politico ed infatti esponendolo, Montezemolo di rivolge al PD, al PdL ed all'UDC. Alla faccia dell'imparzialità politica!
Rimane comunque evidente la totale parzialità sociale, visto che con un programma così, i lavoratori italiani saranno costretti ad emigrare in un Paese ad economia emergente.
Comunque, nonostante l'imparzialità, ho confrontato il programma di Confindustria, con quello del PD e del PdL.
Ora mi rimane da capire, chi ha copiato l'altro ...
Riforme e liberalizzazioni
Confindustria: federalismo fiscale - privatizzazione del patrimonio immobiliare degli enti locali - liberalizzazioni e privatizzazioni a livello nazionale e locale.
Partito Democratico: vero federalismo fiscale - liberalizzare telefonia, trasporti, distribuzione dei carburanti - Servizi pubblici di qualità in mercati aperti.
Popolo delle Libertà: realizzare il federalismo fiscale - liberalizzazione servizi privati e pubblici.
Riduzione delle imposte
Confindustria: riduzione dell’Ires di 3,5 punti - eliminazione delle addizionali regionali Irap - diminuzione della pressione fiscale complessiva dal 43,3% al 42% - riduzione di 5 punti del cuneo fiscale e una lotta più vigorosa all’evasione secondo il motto "pagare tutti per pagare meno".
Partito Democratico: favorire la capitalizzazione con sconti d’imposta alle imprese - incentivi alle piccole e medie imprese - migliorare il forfettone - "pagare meno, pagare tutti"
Popolo delle Libertà: graduale abolizione dell’IRAP - diminuzione della pressione fiscale sottoil 40%
Lavoro, contratti, salari, produttività
Confindustria: detassazione dei premi di risultato e degli straordinari - collaborazione fra lavoratori e imprese.
Partito Democratico: meno tasse sulla quota di salario derivante dalla contrattazione di secondo livello - lavoratori e imprenditori insieme
Popolo delle Libertà: detassazionedi straordinari - incentivi legati a incrementi di produttività
Semplificazione
Confindustria: riduzione degli ostacoli burocratici, indicati come il principale motivo di non attrazione degli investimenti esteri in Italia
Partito Democratico: imprese più forti per competere meglio, contro la burocrazia
Popolo delle Libertà: eliminazione di adempimenti burocratici e fiscali superflui e costosi
Energia e ambiente
Confindustria: oltre all’efficienza energetica, alle infrastrutture e ai rigassificatori, si chiede la razionalizzazione del mix delle fonti e la necessità di puntare sul nucleare di nuova generazione
Partito Democratico: più impianti di rigassificazione e infrastrutture di trasporto e stoccaggio del gas
Popolo delle Libertà: realizzazione dei rigassificatori, diversificazione degli impianti elettrici ad olio combustibile attraverso il carbone pulito e partecipazione ai progetti europei di energia nucleare di ultima generazione
Infrastrutture
Confindustria: puntare sulla Torino-Lione, sulle ferrovie e alle autostrade nel Sud
Partito Democratico: sì ad infrastrutture moderne e sostenibili come TAV Lione-Torino-Trieste
Popolo delle Libertà: priorità al Ponte sullo Stretto di Messina e all’Alta Velocità ferroviaria
Istruzione, università
Confindustria: promuovere la competizione fra le scuole - riconoscere il merito tra gli insegnanti e di aumentare al 30% i fondi pubblici attribuiti all’università in forma concorrenziale
Partito Democratico: investire sugli insegnanti premiandone la loro
carriera professionale il merito è l’impegno - più autonomia, per valutare i risultati e assegnare i fondi (almeno il 30%) tramite valutazione dell’Agenzia Nazionale
Popolo delle Libertà: aumenti retributivi a criteri meritocratici agli insegnanti più preparati e più impegnati - rafforzamento della competizione tra atenei, premiando qualità e risultati
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