giovedì 28 maggio 2009

35 anni fa: la strage di Piazza della Loggia. La ferita alla democrazia è ancora aperta.

La bomba esplose due anni prima della mia nascita. Eppure il pensiero di quanto avvenne il 28 maggio di 35 anni fa a Brescia, mi suscita sentimenti di rabbia ed indignazione.
Quel giorno del 1974, in Piazza della Loggia a Brescia, una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo di matrice neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato antifascista. L’attentato provocò la morte di otto persone: Giulietta Banzi Batoli, Clementina Calzari Trebeschi, Livia Bottardi Dilani, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Alberto Trebeschi, Vittorio Zambarda. Altre cento persone rimasero ferite. Nessun colpevole, nè tra gli esecutori, nè tra i mandanti è stato individuato nelle aule dei tribunali. Da qui la rabbia.

E poi l'indignazione, per una strage che ha visto la probabile complicità di apparati dello Stato. Un'ipotesi, questa, che ha trovato spazio nei dibattimenti processuali ed avvalorata da cirocstanze a dir poco inquietanti, ed in primo luogo dal fatto che a meno di due ore dalla strage, ad una squadra di pompieri fu impartito l'ordine di ripulire con le autopompe il luogo dell'esplosione da indizi, reperti e tracce di esplosivo.

Ma anche se le colpe non sono state ancora individuate nelle aule di tribunale, la ricerca della verità condotta soprattutto con la tenacia delle associazioni dei famigliari delle vittime, ha dimostrato lo strappo democratico di quegli anni. Una ferita inferta alla democrazia che ancora non si è rimarginata, visto che esponenti della destra di quegli anni, che ebbe responsabilità dirette nella violenza antidemocratica di quel periodo, oggi occupano importanti cariche istituzionali. Dato che gruppi di neofascisti, eredi diretti della destra coivolta nella strategia della tensione degli anni settanta, ancora girano per le strade ed ancora compiono le loro vigliacche aggressioni e con questi la destra istituzionale mantiene relazioni e si unisce per le elezioni.

Soprattutto la ferita alla democrazia è ancora aperta e si allarga ad ogni dichiarazione antidemocratica del presidente del consiglio dei ministri, contro la Costituzione, contro la magistratura che vorrebbe sottomettere al suo potere, contro il Parlamento a cui progrssivamente va togliendo prerogative e dignità. E nuove ferite vengono inferte alla democrazia, quando si tenta di ridurre i diritti dei lavoratori, quando si attacca il diritto allo studio, quando non si garantiscono i diritti civili ed individuali costituzionalmente garantiti.
La speranza è che la ferita possa essere curata. Ma c'è bisogno di una risposta unitaria e di massa. Da subito.

11 commenti:

Gabryella Costa Fdd 28 maggio 2009 alle ore 14:21  

Crocco,io lo ricordo bene,quel giorno-Ricordo lo sgomento delle compagne a scuola alla notizia.Che strano a ripensarci oggi,una scuola cattolica tenuta di un sacro ordine di suore,(Sacro Cuore di Gesu')eppure tutto passava a filtrava-Nauralmente (per loro) la cosa migliore fu prendere noi ragazzine e portarci alla chiesa interna per la preghiera e la richiesta di perdono a nostro signore-per gli autori di un simile misfatto??Perdono per gli autori????me lo chiedo ancor aoggi!!!
Ricordo bene lo sguardo della madre superiora,il suo cipiglio-Non stavo bene li,non ci stavo bene,come non puo' starci bene una ragazzina per cosi dire del popolo,in mezzo a tante vizzaitissime figlie di industrialotti della gia' allora ricca padania-
Incontrai lo sguardo spesso di Suor laura(la superiora)sapeva bene come la pensavo ,ed evidentemente aveva il terrore che lo dichiarassi anche quel giorno-Ero una pecora nera,anche per la famiglia,ma nera dalla rabbia,nel vedere le difficolta' di chi non h nulla sbeffeggiata da stupidelle che come unico "conquista" avevano il fatto di essere semplicemente nate nel posto giusto-Trovavo indegno il modo di ricordare" tutti quei morti,con una semplice preghiera,non era giustizia quella-Dovevano trovare gli esecutori materialai di un simile misfatto,per rendere giustiza-
Ancora oggi ricordo quel dolore,la paura-Mia madre propio quel giorno si trovava a Brescia,a pochi passi da quella piazza,per
dei controlli sanitari-Aspettava quella,che sarebeb stata la piu' piccla di noi sorelle-Un madre che ha sempre lavorato,anche con tanti figli, e che si spezzava la schiena per far si che tutti avessimo un'ottima educazione-
Rircodo bene,la mia richiesta alla madre superiora,essendo a Milano anzi precisamente a segrate ,l'istituto scolastico,volevo tornare subito a casa ,per sapere come andava-
Non mi fu permesso,ero troppo piccola per viaggiare da sola
Aspttai con ansia la telefona di mi madre,avvenuta solo,il giorno dopo-Mi rassicuro' che era tutto a posto-Ma io non ho mai dimenticato quel giorno,qull'angoscia,ed oggi a 35 anni dalla tragedia siamo ancora qui a chiederci chi sia stato??
Forse tanti fanno finta di NON sapere,ma tanti altri di NOI hanno capito bene di chi furono le colpe -ANCHE
LA complicità di apparati dello Stato.Fa' nulla che i TRIBUNALI NON ABBIANO SOSTENUTO O AVVALORATO QUESTA TESI.e/o emesso alcuna condanna vera ,certa-Io credo che,
chiamarle semplici probabilita'è un'ulteriore fonte di lutto e di dolore per i parenti delle vittime.
E' con grande timore che esprimo questa contrarieta' perchè a mio parere si stanno preprando tempi simili ad allora!!

Le Favà 28 maggio 2009 alle ore 14:29  

Mica lo sapevo io che fosse oggi la rincorrenza...mi vergogno di me stesso. Grazie Rubicondo!

Crocco1830 28 maggio 2009 alle ore 14:49  

@ Gabrybabelle: nel post ho usato la parola "probabile" intesa come ipotesi assolutamente attendibile e che poggia su basi certamente veritiere, ma la cui certezza non è stata provata ufficialmente. Non quindi per esprimere dubbi in merito alle responsabilità di una strage, che sono convinto abbia avuto complici in alcuni apparati statali. Questa precisazione mi sembrava necessaria.
Il tuo racconto è la sintesi dei sentimenti di quei giorni, quando persone normali, lavoratori, studenti, disoccupati, donne e uomini si ritrovano per lottare e manifestare contro il terrorismo, vengono uccise, ferite e terrorizzate da un attacco vigliacco portato a termine da gente ignobile.

Crocco1830 28 maggio 2009 alle ore 14:51  

@ Le Favà: beh ... può sfuggire la data esatta. L'importante è non scordare quello che è successo.

Anonimo,  28 maggio 2009 alle ore 16:27  

Sono pienamente d'accordo con te!! Risposta Unitaria e immediata!! ....non si può continuare così...... B A S T A

Ti abbraccio
Ornella

Crocco1830 28 maggio 2009 alle ore 16:41  

@ Ornella: innanzitutto grazie per il passaggio. Ti seguo in "silenzio" con ammirazione.
Sono convinto che solo una massa unitaria e cosciente possa cambiare le cose e che bisogna respingere ogni leaderismo.

Anonimo,  28 maggio 2009 alle ore 16:45  

L'italia è diventato anche il paese delle stargi impunite.

Crocco1830 28 maggio 2009 alle ore 17:25  

@ Giovanni Greco: leggevo in un messaggio di Lorenzo Pinto e Manlio Milani, dell'Associazione dei caduti di Piazza della loggia, che l’Italia, dopo la Colombia, è il paese con il più alto numero di cittadini, funzionari dello Stato, caduti per atti di terrorismo, stragismo politico e mafioso, omicidi politici. Un'altro disonorevole primato!

Damiano Aliprandi 28 maggio 2009 alle ore 17:31  

Il problema è che ogni qual volta si raggiunge la cosidetta "massa critica" che potrebbe rovesciare questo schifoso sistema, subito avviene una strage o arresti eclatanti.

Non pensi questo post sia complementare al mio?

Un abbraccio compagneros!

Riverinflood 28 maggio 2009 alle ore 17:48  

Una risposta unitaria e di massa? Mi viene in mente che ci sosteneva la passione contro tutte le ingiustizie, oltre all'idealità dell'antifascismo.

Crocco1830 29 maggio 2009 alle ore 16:01  

@ L'incarcerato: ...e per trovare qualche esempio, non c'è bisogno di scavare nel passato.
Sì, credo che possano essere complementari i due post.

@ Riverinflood: elementi che scarseggiano in questo periodo.

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