Terremoto in Abruzzo: il momento delle polemiche è proprio adesso!
Poi le prime immagini ed i primi commenti. E' un'apocalisse a L'Aquila e dintorni. Si parla di due morti, poi di dieci, di venti ... siamo a oltre centocinquanta vittime. Migliaia di sfollati. Case distrutte. Ospedale inagibile.
Il giorno dopo, mentre le immagini si rincorrono, mentre nei "Porta e porta" i Bruno Vespa si accaniscono in modo scurrile fin nell'intimo di persone disperate, si innalzano cori di elogi al proverbiale spirito di solidarietà che contraddistingue il popolo italiano. Si decanta l'innata tenacia degli abruzzesi, che li aiuterà a rialzarsi dalla tragedia. Si fa riferimento all'unità nazionale in un momento di emergenza. Adesso, ci dicono, non è il momento delle polemiche. Ed invece è proprio in questo cazzo di momento che bisogna dire le cose come sono! Quando sennò? Quando tutto sarà dimenticato? Quando, fra qualche anno, gli sfollati saranno a chiedere giustizia da dentro un container, per vedere assolti i responsabili di una strage che poteva essere evitata? Quando ormai la memoria collettiva, notoriamente corta e scientemente distratta, avrà cancellato le immagini di distruzione del terremoto?
La polemica va fatta ora! Le denuncie vanno mosse in questi momenti! Le persone e le cause responsabili di questa tragedia vanno indicati adesso! Intanto i soccorsi sapranno fare comunque il loro grande ed indispensabile lavoro. Gli aiuti potranno e dovranno arrivare alle popolazioni delle zone colpite dal sisma, anche se nel frattempo si chiedono risposte alla domanda: cosa poteva essere fatto e perchè niente è stato fatto?
L'Abruzzo ed in particolare il suo entroterra, è una regione ad elevato rischio sismico. Da tempo nell'aquilano si avvertivano continue scosse telluriche. Un ricercatore aveva avvertito della possibilità del verificarsi di un sisma disastroso. Quell'uomo è stato additato come imbecille e denunciato per procurato allarme. Perchè dicono (e forse è vero) che i terremoti non si possono prevedere. Ma gli avvertimenti di un ricercatore di un istituto accreditato, non possono rimanere inascoltati.
Si poteva, senza genereare panico, tenere in allarme la popolazione ed invece le si è detto che poteva dormire sonni tranquilli. Si potevano verificare preventivamente le abitazioni e le strutture a rischio. Mettere in sicurezza luoghi sensibili. Si potevano preparare le persone ad affrontare le situazioni di emergenza, fare prove di evacuazione e predisporsi preventivamente per l'evenienza.
Si poteva fare. Non si è fatto. Ora si contano i morti e gli sfollati. Si scava con le mani e si fa appello alla solidarietà ed all'unità nazionale. Sarebbe stato meglio notare questi buoni sentimenti operare per mettere in atto misure di prevenzione, anzichè per raccogliere corpi esanimi tra le macerie. Ma non è il momento di fare polemica, dicono. Mentre L'Aquila rischia di essere solo l'immagine di un'Italia che potrà essere.
13 commenti:
ti segnalo questo articolo sulla previsione dei terremoti http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/terremoto-nord-roma-1/prevedibilita/prevedibilita.html
il vero problema è che negli anni NESSUN governo ha adeguato l'architettura delle zone con grave rischio sismico. per non parlare del fatto che siano crollate strutture nuove come la casa dello studente: a quando gli avvisi di garanzia per che ha concesso licenze e per chi ha costruito?
Io mi sento straordinariamente e completamente terremotato. Chissà ceh questo tragico evento possa far aprire gli occhi ai ciechi. In bocca al lupo a te e a tutti voi.
@ Silvio Di Giorgio: i criteri costruttivi in Italia non tengono conto di molti aspetti, sia a livello strutturale, che a livello ambientale. Chi ricorda San Giuliano, dove persero la vita molti bambini dopo un terremoto che fece crollare una scuola dove era stato sopraelevato un piano?
@ Riverinflood: per mia fortuna, seppure sono in Abruzzo, mi trovo a oltre 150 km da L'Aquila. Mi auguro anch'io che in tanti aprano gli occhi, dalle cause della strage alla successiva ricostruzione.
Caro Rubicondo, io invece sono dell'avviso che ora, proprio in questo momento critico che sta coinvolgendo i nostri corregionali, bisogna evitare polemiche. Non lo dico perchè voglio evitarle, aspettiamo che la protezione civile, e questo governo, faccia il suo dovere. E bisogna prendere atto che si è attivato immediatamente.
Sulla previdibilità del sisma o i miei forti dubbi, anche perchè è scientificamente impossibile preveder eil giorno e l'ora in cui la terra possa tremare. In California sono trent'anni che stanno aspettando la forte scossa sismica.
Il vero problema l'ha evidenziato Silvio, e giuro che ne parlerò anche io. Ma per adesso ci sono troppi, ma troppi morti.
@ L'incarcerato: non intendo dire di fare sterili polemiche da politichetta. Mi riferisco a chiarire l'assenza di misure di prevenzione. In tre mesi non si potevano mettere in sicurezza tutti gli edifici dell'aquilano, anche se l'edilizia antisismica è un problema da affrontare da ora ed in maniera sistematica. Si poteva però tenere in allerta la popolazione, invece di rassicurarli fino a poche ore prima della catastrofe, quando, dopo una scossa del 4° grado, è stato ribadito che nulla c'era da temere.
Sono convinto anch'io che non si possano fare reali ed esatte previsioni sui terremoti. Ma sono altrettanto fermo sulla convinzione che diffondere assoluta tranquillità, consapevoli della fragilità del tessuto urbano, sia a dir poco sciagurato.
Ed infine, come già detto nel post, credo che indagare da subito su quanto avvenuto e sta avvenendo, senza rimandare la cosa al tempo in cui la vicenda occuperà poche righe interne di quotidiani locali, non disturberà l'encomiabile lavoro dei soccorritori.
Per le polemiche credo ci sia sempre tempo e modo, ora quel conta è dare date, tempi e modi per permettere a chi ha perso tutto di pensare di ricominciare.
Le colpe poi sono abbastanza chiare no?
@ Chit: quando dico che è tempo ora di fare polemiche, intendo che non è bene rimandare a dopo la discussione sulle cause di una tragedia che poteva essere evitata (non il terremoto, ovviamente, ma le sue conseguenze). Uso la parola "polemica", per usare lo stesso termine che certi personaggi hanno utilizzato, più per evitare certi argomenti che per dedicarsi alla gestione dell'emergenza. Ripeto, affrontare da subito certi argomenti, credo che non ostacoli la messa in pratica di aiuti concreti ed allo stesso tempo può evitare di rimandare al tempo del mai delle questioni mai affrontate.
Le polemiche su questa disgrazia si DEVONO fare, ma prima diamo una mano a chi in questo momento sta soffrendo, è vero che battere il chiodo finchè è caldo può dare più risultati (concordo con te che qualcosa si poteva fare...) ma ora c'è una priorità, chi non ha più una casa, chi ha perso persone care. A presto
Io credo che tu abbia pienamente ragione.
Adesso è il tempo delle polemiche.
Polemizzare, ad esempio, con un Governo che incentiva l'ampliamento del 20% delle abitazioni con una semplice comunicazione di inizio attività.
Ma chi certifica che quelle stesse costruzioni potranno reggere l'ulteriori carico?
Magari, sarebbe stato meglio concedere incentivi sull'adeguamento antisismico.
Con un Governo che progetta il ponte sullo stretto, ma che ha scuole ed ospedali pubblici che si accartocciano su se stessi...
@ Pierprandi: non sto mettendo in contrapposizione gli aiuti e le analisi per mettere in luce le cause della tragedia ed i modi per ripartire. Le cose possono e devono procedere di pari passo. Altre esperienze (dall'Irpinina a New Orleans) hanno dimostrato che lasciare fare acriticamente, ha provocato grossi danni.
@ Franca: esatto. E' inutile far finta di essere tutti ugualmente uniti intorno agli abitanti delle zone colpite dal terremoto. Gli interessi sono diversi e spesso contrapposti. E purtroppo esperienze passate hanno dimostrato quanto si può speculare su eventi shockanti come questo, mentre si inneggia a falsi sentimenti di unità nazionale.
Finalmente qualcuno che parla chiaro!Basta con sto cazzo di buonismo all'italiana,basta con sti programmi (non ne ho visto nemmeno uno..tutti pronti a manipolare per audience;l'info l'hanno fatta i tg stranieri per quanto mi riguarda...tv in lutto e tra qualche giorno ci si dimenticherà di tutto!),con la gente che invoca Dio (cazzo c'entra?!?!) e dice che se della chiesa è rimasto intatto il crocefisso un segno c'è..basta con i politici uniti perchè io lo voglio sentire qualcuno che dice:'questo governo ha sbagliato,questo decreto casa o chiamatelo come volete non deve essere fatto';voglio qualcuno che dica che geologi ed esperti di territorio è da anni che ci dicono dei movimenti terreni e delle acque e che se non rimediamo questo è solo l'inizio;non voglio sentire un presidente del consiglio che dice che questa è la più grande tragedia del millennio scordandosi tutte le altre e mi sono rotta di un castelli che alla domanda sul decreto casa e la possibilità di costruire su un terreno sismico come quello calabrese,fatta dal geologo Tozzi,lui risponde che non ci saranno problemi.Smetto perchè il nervosismo inizia a salire..
In questi casi, ci deve essere uno spazio per il soccorso e uno per le polemiche. In questo, la rete è eccezionale e dimostra la propria elasticità. Ognuno tratta le cose con il proprio modo di vedere. Il risultato non è l'appiattimento che la tv infonde, ma un ventaglio variegato di emozioni, come è giusto che sia.
Ciao
IO DEVO DIRE COSA TERRIBLILI MA MOLTO MALE PER TUTTO COSA FACENDO MIEI AMICI LÌ È FORTE È ABASTANZA BRUTTA MI POTETE SCRIVETE ANCORA IL MIO CORREO EMANUEL_77_23@HOTMAIL.COM
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