Normale razzismo di un'Italia che sta marcendo
Normale è se porti i capelli corti, se sei italiano nato da genitori italiani di pelle chiara. Sei normale se vesti alla moda, se no sei un barbone. Ed in questa normalità, l'essere barbone è una condizione spregievole. Non per chi conduce quella vita che non conosce dignità umana, ma chi quella vita la osserva dall'alto di un Suv o nel calore di una pelliccia.
Lo dicono anche dalle parti della politica che conta, che nei confronti di certe persone, che non sono normali perchè clandestine, bisogna usare cattiveria; semmai è normale farle lavorare in nero nelle fabbriche di ricchi padroni. Lo sanno tutti che ci vuole tolleranza zero, verso chi ti lava i vetri della macchina, perchè normalmente la vettura la si porta all'autolavaggio e sarebbe più normale per chi è immigrato in questo Paese, pulire da servitori le case dei ricchi. E lo dicono pure i ministri che ci vuole il pugno forte contro gli zingari, che vivono in roulotte, mentre normalità sarebbe avere una bella casa con vista mare ed interni in marmo; anche se normalità è che la casa non te la puoi permettere ed allora però non sei normale. E pure gli omosessuali mica sono normali ad accoppiarsi tra loro; semmai è normale sbavare virilmente e gonfiarsi nelle mutande, alla vista di strusciate lesbiche.
Devi stare dentro certi parametri già stabiliti. Non puoi né crearne altri, né sfumare quelli che già ci sono. O sei dentro quelli, o sei fuori. Sei fuori dalla società, dai discorsi dei salotti televisivi, dalle attenzioni della politica che a questo punto può però venderti al mercato del consenso. Può darti in pasto a persone normali che possono anche darti fuoco per vedere che effetto fa. Tanto tu non sei normale, perciò non sei utile ad una società sempre più egoista, stupita e conformista.
Normale è diventato il privilegio; l'arroganza; la stupidità; il conformismo; l'egoismo; il fascismo. Degradazioni sociali divenute di senso comune e perciò rassicuranti. Questo è il vero e pericoloso problema. Da affrontare in tutti i luoghi, quotidianamente e con chiunque, provando a smontare la normalità di una cultura egoista e discriminatoria. Respingendo la normalità del più forte e difendendo irregolarità, le straordinarietà, le singolarità rispetto a parametri stabiliti.
«L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incoltura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo [...] Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società»
Pier Paolo Pasolini
Ed io sono antifascista.
12 commenti:
Con questo governo l'Italia sta toccando il fondo. Consoliamoci con l'idea che dal fondo si può solo risalire.
@ Tisbe: forse più giù del fondo non si può andare e perciò si può solo risalire. Ma quando?
Bel post. Complimenti anche per la citazione (PPP).
@ Coscienza critica: grazie. E grazie a Pasolini
Pure io sono antifascista e mi fa male constatare che da quando il buon Pasolini ha rilasciato queste dichiarazioni ad oggi nulla è cambiato,semmai la situazione è peggiorata. Che schifo.
Difficile aggiungere qualcosa, sono le stesse identiche parole che ho in testa io.
Ha ragione il buon Aride, passano gli anni ma questa Italia non cresce...
Ciao! Sono Manuel di ManuBlog.
Carino il tuo blog, ti va uno scambio link?
Se ti va fammi sapere, ciao!
Manu
Anche sio sono antifascista ed antirazzista, ma nel mio essere contro qua va bene passo per eccentrico, a volte per rompicoglioni: a questo siamo ridotti noi che crediamo veramente nel rispetto per il prossimo e nella democrazia?
@ Aride: proprio vero. Quella citazione di Pasolini, a leggerla oggi, sembra un previsione.
@ Cesco: purtroppo non sono convinto che siamo in maggioranza.
@ Pierprandi: regredisce, piuttosto.
@ Manu: vengo a farti visita.
@ Il Russo: quando non siamo ridotti a questo, siamo dipinti quasi (quasi?) come terroristi.
Sono fermamente convinta nell'ugualianza, è talmente naturale questo concetto, dovrebbe essere così sottinteso, da non dover nemmeno essere trattato. Tutto sommato la frittata è stata "girata": per chi ha ancora voglia di parlare di giustizia, democrazia, stia attento... può esser additato come soggetto "pericoloso", "istigatore di idee fin troppo liberali". Insomma, i "pericolosi" siamo noi.
@ Maraptica: esatto. Se la democrazia reale, se i diritti reali fossero garantiti, non staremmo nemmeno a parlarne.
Posta un commento