lunedì 20 ottobre 2008

Si dimetta, Schifani. Non merita di ricoprire la carica di Presidente del Senato.

Adesso basta! E' ora di finirla di addossare le colpe alle vittime, di un sistema del lavoro al quale la politica ha deciso di prostrarsi. Una politica tanto asservita a Confinsdustria da parlare con essa all'unisono. Marcegaglia, come Sacconi, come Schifani.
Quando Marcegaglia se la prende con i lavoratori e contro le norme che tutelano la sicurezza sul lavoro, fa affermazioni in linea con la carica che ricopre: quella di presidente dei padroni italiani. Nel momento in cui Sacconi riferisce che occorre modificare (per smembrarlo) il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, parla da ministro di un governo di destra, che attua politiche di destra, neoliberiste, che notoriamente parteggia per i grossi interessi economici. In entrambi i casi, le loro affermazioni sono spesso quanto meno indecenti, se lette dall'altra parte della barricata da loro occupata, ma in linea con il ruolo che rivestono.
Ma se il Presidente del Senato (seconda carica della Repubblica italiana che ha nell'art.1 della Carta Costituzionale il riferimento al lavoro quale elemento fondante della Repubblica stessa, che dovrebbe esercitare la funzione di Presidente della Repubblica supplente e quindi essere garante dell'unità nazionale), dopo l'essesima strage sul lavoro afferma che «bisogna educare al rispetto delle regole la classe operaia», credo che sarebbe auspicabile che quel Presidente del Senato rinunci all'esercizio di quella carica. Un Presidente del Senato che non ha la capacità di garantire il rispetto della Carta Costituzionale, non solo nella sostanza ma nemmeno nella sua forma simbolica e rappresentativa, non è meritevole di occupare quella poltrona.
Il senatore Schifani, schierandosi di fatto dalla parte di chi non garantisce l'integrità fisica e psichica dei lavoratori, si pone in contrapposzione al principio costituzionale che all'art.35 "tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni" e risulta pertanto incompatibile con la carica che ricopre.
Si dimetta, allora, il senatore Schifani dalla carica che indegnamente sta ricoprendo. Si dimetta e si vergogni delle squallide affermazioni che da seconda carica dello Stato si è permesso di fare.

17 commenti:

Uhurunausalama 20 ottobre 2008 alle ore 11:48  

Vergogna davvero!
E' una triste constatazione quella per cui chi è in alto addossa le colpe i ogni cosa hai più deboli!Sono forse i lavoratori o i padroni ad imporre le regole???pazzesco!
è possibile che ogni giorno che passa uno debba sempre più inc**arsi per essere rappresentati da questa gentaglia che non ha interesse alcuno nella popolazione?!
sono davvero stufa!

Crocco1830 20 ottobre 2008 alle ore 12:04  

@ Uhuru na usalama: esistono delle regole (leggi, decreti, norme varie) sulla sicurezza sul lavoro, che i padroni non rispettano ... ed i lavoratori muoiono. Poi si dice che la classe operaia deve rispettare le regole. Quali? Le loro, ovviamente, ma che nulla hanno a che fare con la tutela dei lavoratori.

Uhurunausalama 20 ottobre 2008 alle ore 12:16  

Infatti Crocco,sono sempre regole che vanno in un'unica direzione...

Unknown 20 ottobre 2008 alle ore 12:23  

Dimettersi Schifani? È più facile che la Marcegaglia diventi papessa che lui dimettersi.

SCHIAVI O LIBERI 20 ottobre 2008 alle ore 13:15  

Sarebbe fin troppo facile dirgli di dimettersi, ma infondo, se ora riveste quella carica è anche colpa degli operai che hanno votato.
Educare gli operai a capire qual è il loro interesse soprattutto.

Anonimo,  20 ottobre 2008 alle ore 13:32  

Le morti sul lavoro sono una vergogna per la nostra società. Anche il razzismo che dimostra la proposta di legge Cota sulle classi di inserimento nella scuola. Quale sarà la prossima mossa della politica italiana?

Anonimo,  20 ottobre 2008 alle ore 14:08  

@ Uhuru na usalama: certo, nella loro direzione.

@ Riverinflood: ovviamente non lo farebbe mai, ma sarebbe l'unica cosa utile che potrebbe fare, in questo momento.

@ Schiavi o liberi?: dimettersi sarebbe il minimo necessario a restituire dignità alla carica che ricopre.
Sul voto operaio la sinistra farebbe bene a portare avanti una seria discussione.

@ Violavic: non so quale sarà la prossima mossa. Credo però che ogni mossa non abbia vita a sè, ma sia frutto di un unico disegno politico.

Franca 20 ottobre 2008 alle ore 16:20  

C'è qualcuno di loro che è degno della carica che ricopre?

Andrea De Luca 20 ottobre 2008 alle ore 18:32  

Schifani a casa! ma mica solo lui :)

Anonimo,  20 ottobre 2008 alle ore 18:44  

@ Franca: effettivamente ... non mi pare. Ma Schifani ora ha un buon motivo in più, per togliersi dalle palle.

@ Andrew: magari si potesse mandare a casa tutta l'allegra comitiva.

SCHIAVI O LIBERI 20 ottobre 2008 alle ore 18:54  

Certo Crocco, che debba dimettersi è scontato, come lo è l'autocritica che dovrebbe fare la sinistra.
Deve essere un periodo di profonda riflessione per tutti.
Un saluto

il Russo 20 ottobre 2008 alle ore 19:25  

La classe operaia si suicida in massa perchè non attenta sul lavoro? Geniale Schifani, geniale...

Anonimo,  20 ottobre 2008 alle ore 20:08  

«bisogna educare al rispetto delle regole la classe operaia».
Mi ricorda molto il darwinismo sociale, inventato dai liberisti dell'epoca.

Sono quasi tentato di testare il suo istinto di sopravvivenza sociale.

Che vergona, e che rabbia..

Anonimo,  20 ottobre 2008 alle ore 20:19  

@ Schiavi o liberi: sì, è necessaria una profonda riflessione, una serena analisi ed un preciso progetto politico.

@ Il Russo: qualche tempo fa Berlusconi disse qulcosa di simile. Deve essere un vizio di parte politica.

@ Sub: non credo avrebbe la capacità di adattamento necessaria alla sopravvivenza.

Aride 20 ottobre 2008 alle ore 21:27  

Concordo pienamente....
Si dimette Schifani e si vergogni, se ne è capace...

BC. Bruno Carioli 21 ottobre 2008 alle ore 15:43  

Insulta il lavoro, ed i lavoratori, non merita di sedere in un alto scranno della Repubblica.
Bravo Crocco.

Crocco1830 21 ottobre 2008 alle ore 16:00  

@ Aride: sarebbe già tanto per lui, se semplicemente riconoscesse di aver detto una cazzata. Ovviamente alla maniera di un presidente del senato.

@ Bruno: effettivamente non lo merita. Noi già lo sapevamo. Schifani ne aveva già dato prova. Con queste affermazioni siamo all'ennesimo squallore.

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