giovedì 17 luglio 2008

Cardinale Bagnasco, si sieda a tavola e si osservi mentre mangia e beve ...

Ieri sera gustavo uno dei miei piatti preferiti, che mia moglie sa preparare benissimo e che cucina con passione. Meno di frequente rispetto a mia moglie, sono io stesso a mettermi ai fornelli e lei non perde occasione per darmi suggerimenti. Non sono abile quanto lei in cucina, è può capitare che la cena non sia propriamente di gradimento, nè mio, nè suo.
Insomma, il pasto cominciamo a consumarlo dalla preparazione, dalla scelta di cosa quel giorno preferiamo mangiare, dagli sfizi che eventualmente vogliamo toglerci, dalla voglia o meno di metterci ai fornelli. E poi, una volta a tavola, mangiamo e beviamo più o meno con piacere, a seconda del nostro personale gusto, dal sapore che abbiamo saputo dare ai cibi, dalla loro temperatura, dai desideri di quel giorno.
Tutti quei gesti e quei comportamenti,sono assolutamente naturali. Tanto naturali e abituali, che spesso dimentichiamo quanto facciano parte intimamente del nostro essere viventi. Tutti gesti e comportamenti che Eluana non può compiere.
E se tutti quei gesti e quei comportamenti non possono essere compiuti, Eluana non mangia e non beve. Eluana non sa dire se il suo corpo ha fame o sete. Eluana non può decidere quale intruglio di sostanze le siano iniettate, attraverso un sondino nasogastrico.
Eluana non può fare tutto questo e perciò non mangia e non beve naturalmente, perchè Eluana non abita più il suo corpo, che ci si accanisce a voler fare invecchiare e consumare senza di lei e contro di lei.
Trovo perciò aberrante che il cardinale Bagnasco dica che togliere ad Eluana il «nutrimento è come togliere da mangiare e da bere a ciascuno di noi». Farebbe bene a fare attenzione alle proprie sensazioni quando si siede a tavola, il cardinale Bagnasco, per capire quanto ideologico sia questo modo di esprimersi che non aiuta il confronto razionale, ma è solo strumentale a scuotere gli istinti di chi lo ascolta. Probabilmente c'è chi ascoltando o leggendo le parole di Bagnasco, abbia immaginato proprie sofferenze dalla mancanza di cibo ed acqua. Sensazioni che Eluana non può sentire, sofferenze che Eluana non può provare. Perchè Eluana il suo corpo lo ha già lasciato. E' da qualche altra parte.
Per questo trovo riprorevoli quelle parole del cardinale Bagnasco. Perchè cercando di provocare le coscienze ad uso ideologico, mette in gioco la dignità di Eluana, che aveva chiesto che il suo corpo fosse lasciato libero di consegnarsi al ricordo di lei, quando per qualche circostanza non l'avesse più abitato.

7 commenti:

BC. Bruno Carioli 17 luglio 2008 alle ore 10:48  

C'è differenza fra mangiare e nutrirsi.
Bagnasco lo sa ma pretenderebbe che noi lo ignorassimo.

Crocco1830 17 luglio 2008 alle ore 11:49  

Bagnasco lo sa, e questo rende quelle dichiarazioni ancora più meschine.

Anonimo,  17 luglio 2008 alle ore 12:34  

io continuo a ripetermi: spero che trionfi l'amore e la dignità della vita che consiste anche in una buona e meritata fine.

Crocco1830 17 luglio 2008 alle ore 15:17  

@ saamaya: la morte fa parte della vita, costiuendone la fine. Una reale dignità umana, deve necessariamente prevedere il rispetto di entrambe.

poldo 17 luglio 2008 alle ore 23:04  

il Catechismo della Chiesa Cattolica, articolo 2278 edizione 2006 pagina 608
«L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’accanimento terapeutico. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente».
Non sconvolgetevi,l’articolo 2277 dice esattamente il contrario…che ci crediate o no questa edizione edita sotto Giovanni Paolo II è stata scritta anche dall’allora cardinale Ratzinger.Se poi vuoi cliccare sul mio nome scoprirai la storia di Vincenza Santoro Galani,lei ha chiesto il permesso al suo Capo,non al papa.

Franca 18 luglio 2008 alle ore 15:11  

In questi casi sarebbe opportuno il silenzio.
Invece ci troviamo costretti a levare le nostre voci per contrastare quelle dure, spietate e senz'anima che si alzano senza alcun rispetto per dolorose scelte personali...

Crocco1830 18 luglio 2008 alle ore 16:11  

@ poldo: avevo letto qualcosa in merito. Hai fatto bene a ricordarlo. Vengo a scoprire la storia che hai raccontato.

@ franca: è vero. Sarebbe opportuno un rispettoso silenzio. Ed invece siamo costretti a parlare di difesa della dignità umana.

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