mercoledì 5 marzo 2008

Ascolti Guidalberto Guidi ... quei lavoratori imprudenti, fanno le sue ricchezze

Non so voi, ma io sono stanco, ma sempre allo stesso modo indignato, nel sentire ancora, sempre uguali, inesatte, insensate, ciniche parole padronali, specie quando snocciolano alla rinfusa qualche dato. E vai con i numeri, citati come stessimo parlando del numero di mele rosse in un cesto di mele verdi.
Ci sono industriali alla Guidalberto Guidi, presidente dell'Anie che si divertono, come già aveva fatto Bombassei poche settimane fa, a ridimensionare la portata delle morti sul lavoro.
Così Guidi sale in cattedra e dall'alto della sua posizione padronale, gioca con i dati, emette sentenze e propaganda soluzioni.

Nella sua intervista rilasciata al Corriere della sera (in fondo al post) e pubblicata oggi Guidi afferma, in linea con il pensiero di Confindustria, che la maggior parte degli infortuni sul lavoro sono stradali. Come se autisti, camionisti, taxisti, rappresentanti, non fossero lavoratori ... ma che razza di considerazione!Ma il peggio del Guidi-pensiero, arriva quando afferma che la maggior parte degli infortuni avviene per imprudenza o scarsa attenzione dei lavoratori.
La colpa della morte di centinaia e centinaia di lavoratori, Confindustria vorrebbe farla ricadere sulle stesse vittime.

Magari quando i lavoratori riescono a sopravvivere al proprio lavoro, le stesse imprudenza e scarsa attenzione sono fonte della loro scarsa produttività ... vero Guidi?
E perciò, visto che le aziende non sono responsabili delle morti sul lavoro, che senso ha inasprire le pene? E poi per cosa, per inadempimenti ad obblighi, che se rispettati frenerebbero le iniziative aziendali e con esse lo sviluppo e la crescita del Paese ... vero Guidi?
Ed allora intanto che si affossi la legge delega in materia di sicurezza, in attesa dei decreti attuativi dall'agosto del 2007 ... giusto Guidi?

Ascolti Guidalberto Guidi ... si ricordi che quei lavoratori imprudenti e scarsamente attenti, contribuiscono ogni giorno all'incremento delle sue ricchezze. Quei lavoratori imprudenti e scarsamente attenti, le permettono la vacanza esotica, l'auto di lusso, qualche gioiello per sua moglie e se lei volesse, anche qualche svago lontano da occhi indiscreti. Quei lavoratori, che lei definisce imprudenti e scarsamente attenti, pagano al prezzo del proprio sudore e fatica, molti suoi agi. Ma al mercatino del lavoro, il sudore e la fatica sono inadeguatamente quotati e perciò spesso i lavoratori, pagano il prezzo dei suoi averi anche con il sangue. Se lo ricordi la prossima volta ...



4 commenti:

Anonimo,  5 marzo 2008 alle ore 16:53  

Sulla cultura del lavoro che mancherebbe ai lavoratori ci marciano alla grande per non parlare della loro versione volutamente distorta circa gli infortuni su lavoro; nella mia vita di ex operaio Fiat ne ho viste sugli altri e su me tante da farci su libro bianco. Ma una volta mi presi lo sfizio di organizzare uno sciopero a uno di questi dirigenti del nord che aveva avuto l'arroganza di offenderci a noi poveri operai siculi che eravamo solo straccioni e guastafeste. E fu un buon sistema per allontanarlo da noi. Ma le cose oggi non sono più così, purtroppo, e sbattere il pugno sul tavolo il sindacato non sa più come si fa...

Crocco1830 5 marzo 2008 alle ore 18:17  

Hai perfettamente ragione Riverinflood. Come hai ben detto che oggi il sindacato non sa più sbattere i pugni sul tavolo.
Anche in questa campagna elettorale, i confederali stanno dando dimostrazione di allineamento ad una parte politica. Fine dell'autonomia sindacale e fine della reale difesa dei diritti di chi lavora.

BC. Bruno Carioli 6 marzo 2008 alle ore 10:03  

Grazie per la visita.
Linka pure, appena posso ricambio.
ciao bruno.

Anonimo,  29 dicembre 2008 alle ore 16:17  

Guidi ha ragione, se i lavoratori fossero i primi a tenerci alla pelle indossando scomodi strumenti salvavita o inutili orpelli come imbragature o altro ci sarebbero molti meno morti. E se tu girassi i cantieri (parlo soprattutto del nord, non per pseudorazzismo ma per dati di fatto) troveresti che le attrezzature ci sono... ammonticchiate fuori dalle baracche, che gli operari non indossano perché fa caldo, sono scomode, ecc. Allora si prendono due meloni, uno lo si copre con il casco e uno no. Si prende una mazzetta da cinque chili e la si lascia cadere da un paio di metri su entrambi... quando vedono per un paio di giorni usano il casco, poi, fa caldo... Altro che regole, sindacati e padroni cattivi.

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