sabato 2 febbraio 2008

Una piccola proposta in tema di sicurezza sul lavoro

Sono cosciente che, pubblicando questo mio pensiero, potrei attrarre il risentimento di persone che svolgono il ruolo di RSPP (responsabili del servizio di prevenzione e protezione), da non confondere - come spesso accaduto, anche ad esempio al ministro del lavoro Damiano - con gli RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza).
Durante varie e diverse discussioni in merito alla prevenzione dai rischi nei luoghi di lavoro o peggio quando si parla di dinamiche e cause degli infortuni, ho dovuto troppo spesso notare un'attitudine degli RSPP (oltre che di altri dirigenti aziendali) alla difesa di aziende, anche quando risultino oggettivamente colpevoli di non evere adempiuto alle più ovvie norme in materia di sicurezza. Spesso gli RSPP sono dirigenti aziendali, che covano quella cultura d'impresa a cui credo possa essere attribuita la causa prima degli infortuni nei luoghi di lavoro. Quella cultura d'impresa per la quale, i rischi vengono calcolati è confrontati con la spesa da sopportare per eliminarli o almeno ridurli e, se il gioco vale la candela, se cioè risulta conveniente in termini aziendali spendere quei soldi, allora si interviene, altrimenti si corre il rischio che qualche lavoratore si possa infortunare.
E seppure posso anche rendermi conto delle difficoltà per un RSPP di fare diversamente, soprattutto quando si ha a che fare con l'arroganza padronale, ritengo in piena coscienza, che certi atteggiamenti non possono in alcun modo essere accettati, nè giustificati. Perchè analisi condotte in modo prettamente contabile anche quando si tratta di sicurezza nei luoghi di lavoro, o interventi per difendere anche l'indifendibile, spesso condotti in modo anche cinico, fa capire quale valore si dà a persone in carne ed ossa, quanto al lavoro da questi svolto e quanto invece a sterili numeri.
Ecco allora una proposta, che rivolgerei alla politica: evitare che gli RSPP siano alle dirette dipendenze del datore di lavoro. La loro autonomia potrebbe dare un reale contributo alla crescita della cultura della sicurezza all'interno dell'azienda, senza subire supinamente le imposizioni aziendali, troppo spesso tese all'abbattimento dei costi sulla sicurezza, considerato un inutile fardello. Di più: evitare la possibilità di far svolgere direttamente al datore di lavoro, il ruolo di RSPP, almeno quando i rischi dell'attività aziendale richiedono specifiche e comprovate professionalità, ma anche quando il numero dei dipendenti o di personale assimilabile a dipendenti, superi un certo numero (chessò di 15 dipendenti ad esempio).
E poi rivolgerei un appello agli stessi RSPP. Occorre sbattere i pugni sul tavolo per pretendere che certi atteggiamenti cambino, o colpire sul tasto dolente per i datori di lavoro: quello economico. Occorre fare capire che investire in sicurezza, significa potere avere altri e migliori ritorni economici, anche perchè generalmente è l'unico argomento realmente compreso dalla parte padronale. Ma soprattutto, confrontatevi realmente, quotidianamente e senza presunzione o arroganza con gli RLS e con i lavoratori, portatori di un grande bagaglio culturale in tema di lavoro e del suo valore in sè.

3 commenti:

Anonimo,  3 febbraio 2008 alle ore 13:54  

In una azienda dove il numero dei dipendenti supera i 15 il ruolo di RSPP non può coincidere con lo stesso datore di lavoro, il problema resta nelle aziende "piccole" con meno di 15 dipendenti. E'qui che il maggior numero di infortuni avviene e nella maggior parte il datore ha la funzione di RSPP. In queste realtà si dovrebbe obbligare le aziende ad utilizzare un RSPP esterno, facente parte di una organizzazione specifica che formi il proprio personale che assumendosi le responsabilità dovute, faccia si che l'azienda attui le misure necessarie per ottenere i requisiti di sicurezza richiesti. Il rappresentante dei lavoratori, in questo modo assumerebbe un valore più definito, perchè attualmente può avvertire l'RSPP ma se questo è il suo datore di lavoro, tutti sappiamo quali rischi corre.

Crocco1830 3 febbraio 2008 alle ore 15:36  

Sono completamente d'accordo con te. E' per questo che dicevo di impedire ai datori di lavoro di assume l'incarico di RSPP. Capisco che può essere un costo eccessivo per alcuni imprese con pochissimi dipendenti. ma intanto la cultura della sicurezza comincerebbe probabilmente ad instaurarsi.

P.S.: ho dato un'occhiata al tuo blog. Complimenti. Lo metto tra i miei preferiti.

Alessandro Castiglioni 5 febbraio 2008 alle ore 10:30  

Spero faccia piacere a tutti se mi permetto di segnalare un iniziativa veramente interessante dedicata al mondo della Sicurezza sul Lavoro, della Tutela Ambientale, della Qualità, della Privacy e dell’Etica.
Visitate il sito www.si-web.it e fatemi sapere le vs. osservazioni.
Grazie
Alessandro

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