La desertificazione degli oceani
Gli oceani si stanno desertificando! Vi sembra un ossimoro oppure una battuta? Ed invece è proprio così.
Ne parla Scienze Now, a seguito di osservazioni effettuate con il satellite della Nasa Seastar, condotte per oltre dieci anni dai ricercatori del National Marine Fisheries Service statunitense, hanno fatto notare che dal 1996 ad oggi le superfici marine prive di vita sono aumentate del 15%, che tradotto in valori assoluti significa circa 6,6 milioni di chilometri quadrati di aree marine senza vita in più.
Visto dallo spazio, il mare privo di vita assume un colore blu cupo, contrariamente ai mari dove la vita è presente, che assume un colore verde-clorofilla.
La foto in alto, nella quale è possibile notare quali sono le zone più ricche di plancton (quelle più verdi) e quelle desertiche (le zone di colore blu scuro), è appunto una rielabolarazione dei dati del satellite.
Anche in questo caso, il fenomeno è da attribuire al surriscaldamento terrestre provocato dall'attività umana, che impedisce alle acque superficiali di raffreddarsi adeguatamente e di sprofondare negli abissi, consentendo in questo modo alle acque profonde più calde e ricche di nutrienti di risalire. Queste sostanze rimangono perciò improgionate nel fondale restando inutilizzate, mentre in superficie sono indispensabili per i processi vitali marini.
Non sembra arrestarsi o rallentare questo fenomeno, che provoca ogni anno la desertificazione di 800mila chilometri quadrati di oceani. E non ne rimane fuori l'Italia e tutta l'area del Mediterraneo. Infatti, i dati dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (Icram), rivelano che circa il 20% delle acque del Tirreno e dell'Adriatico sono desertiche.
Tutta questa situazione, appare ancora più grave se si considera che il processo di desertificazione dei mari, sta procedendo ad un ritmo fino a 25 volte più veloce di quanto era stato calcolato dagli scienziati, attraverso appositi modelli matematici.
A quanto pare, la capacità distruttiva dell'uomo, è così grave, rapida e soprattutto irrazionale, da non rispondere a nessuna logica matematica, contrariamente a quanto avviene ad ogni fenomeno naturale. Una capacità tanto distruttiva, da eludere così ogni sorta di previsione. Anche quelle che possono inizialmente apparire troppo pessimistiche.
4 commenti:
Beh, sono in un certo qual senso rassegnato. Ricordo sempre quella massima di non so più quale scienziato: "Il pianeta può fare a meno dell'uomo. L'uomo no."
Credo che su questa immane rovina l'uomo debba riuscire a fare almeno quattro passi indietro, anche se credo sia ormai tardi.
... e credo che continuerà a voltarsi dall'altra parte, fingendo di non accorgersi dei disastri che sta compiendo.
Non si riesce a tenere il passo dei disastri che l'uomo sta propvocando al pianeta.
Bel blog, ciao
La Terra è ormai stanca, logorata dai continui scempi che l'uomo sta creando.
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