domenica 10 febbraio 2008

Elezioni anticipate = doppio finanziamento ai partiti

Questa legislatura è ormai finita. Si conosce anche la data delle prossime elezioni politiche, che saranno svolte il 13 e 14 aprile.
Qualcuno si è anche arrabbiato un po', perchè parlano di possibile confusione, visto che nello stesso periodo ci saranno anche le elezioni di alcune amministrazioni locali. Da questo punto di vista, c'è stata la contrarietà dell'attuale opposizione, probabilmente non tanto per la paura di pasticci elettorali, bensì perchè avrebbero timore di un maggiore slancio al voto del popolo di sinistra, da sempre molto partecipe soprattutto nelle tornate elettorali locali.
Qualcun'altro si è indispettito per la scelta della data delle elezioni, ergendosi a paladino degli interessi dei cittadini contro quelli della casta. Vedi ad esempio il senatore e vicepresidente del senato Calderoli (Lega Nord), che ha detto: "quando il Governo deve schierarsi dalla parte del cittadino o della Casta a parole dice di essere con il cittadino ma nei fatti
sta sempre con la Casta". Questo perchè, sempre secondo Calderoli: "votando il 6 aprile, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non avrebbero maturato la pensione, votando invece come stabilito dal Consiglio dei Ministri il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione." E aggiunge: "questo è il tipico esempio di come fatta la legge viene subito trovato l'inganno". Beh ... cosa dire, se qualcuno era alla ricerca del prototipo dell'ipocrisia, lo ha certamente trovato, visto che il governo precedente, quello con Berlusconi Presedente del Consiglio e lui ministro, hanno moltiplicato i costi della politica aggirando un referendum in cui gli italiani si erano espressi in modo netto.

In base alla legge n. 156 varata nel 2002 dal governo Berlusconi, che ha modificato la precedente legge n. 157 del 3 giugno 1999, alla spartizione del malloppo partecipano tutti i partiti o movimenti che hanno ottenuto almeno l'1% dei voti.
Il fondo per il finanziamento viene calcolato in 5 euro per ciascun iscritto nelle liste elettorali della Camera e del Senato e così i partiti si spartiscono, per goni tornata elettorale, 235.801.220 euro per la Camera e 215.310.100 euro per il Senato. Ciò significa che un avente diritto al voto, contribuisce volente o nolente al finanziamento dei partiti, che voti o meno, che annulli o meno la scheda, che voti in bianco o apponga una croce su un simbolo. E' ovvio che questo sistema, appunto inventato dal governo Berlusconi e di cui faceva parte il senatore Calderoli, non è altro che un espediente per ingrossare le casse alle quali i partiti poi attingeranno.
Ma non è tutto e quanto detto non è forse la parte più oscena di tutta la faccenda. Ciò che rimane da dire è che con l'introduzione della legge 152/2002, che ripeto è stata varata dal governo Berlusconi e di cui Calderoli faceva parte come ministro, e grazie al decreto "milleprorog
he" varato a fine legislatura da quello stesso governo, il rimborso elettorale è comunque effettuato anche in caso di scioglimento anticipato delle Camere, sommandosi ai nuovi rimborsi previsti per legge e dovuti per le prossime elezioni. Insomma, è ovvio che elezioni anticipate fanno gola a molti partiti anche per questo motivo e più di tutti ovviamente a quei partiti, come il PD e Forza Italia, che portando prevedibilmente a casa il maggior numero di voti, potranno arraffare le fette di torta più grandi. Mentre continueranno a tracannarsi del rimborso elettorale per le elezioni politiche del 2006.

Ecco i finanziamenti di cui continueranno a godere i partiti, per elezioni politiche del 2006, alle quali come detto, dovranno aggiungersi i rimborsi elettorali
per le elezioni per il rinnovo delle Camere, previste nei prossimi 13 e 14 aprile.



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