martedì 8 gennaio 2008

Per aumentare i salari Bonanni propone il modello ThyssenKrupp.

I salari degli italiani - chi non lo sa? - sono ormai ridotti ai minimi termini. Fino a qualche tempo fa, si parlava di quarta settimana, quella a cui lo stipendio non si riusciva proprio a fare arrivare.
Ricordo un bel manifesto del PRC che mi faceva sorridere amaro. Vi si leggeva questa frase: "A fine stipendio avanza ancora troppo mese?". Ad un anno mezzo di governo di centro-sinistra, il mese che avanza si è allungato ancora un po'. E le previsione per il prossimo futuro non sono certo rincuoranti.
Gli italiani si troveranno ancora una volta a dovere fare i conti con ennesimi aumenti delle tariffe di utenze fondamentali come luce e gas e dei prezzi energetici. Solo per questi rincari, Codacons prevede un aumento di spesa per le famiglie di 500 euro nel 2008. Il potere di acquisto degli stipendi sarà così ulteriormente ridotto di circa l'8%. Peggio i pensionati, che si vedranno ridotto il loro potere d'acquisto del 15,5%. Un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche di migliaia di lavoratori, che hanno visto ridotte i propri stipendi di quasi 2.000 euro negli ultimi cinque anni. E' dal 1998 che le retribuzioni reali in Italia rimangono pressochè inalterate. Gli stipendi italiani, se paragonati a quelli di altri Paesi europei, risulterebbero ancora meno dignitosi. Guardando alla Francia, dobbiamo registrare un tasso di crescita delle retribuzioni pari al 15%; del 5% in Germania; mentre mediamente nell'area euro si sono evidenziati tassi di crescita pari al 10%. Così in Italia scopriamo di avere retribuzioni superiori solo a quelle del Portogallo, grazie ad accordi contrattuali che non determinano mai aumenti salariari che coprano l'inflazione reale, determinando così una affannosa rincorsa salariale, con evidente continua perdita di potere d'acquisto.
Tutto questo a fronte di una produttività sempre crescente e tutta nelle mani delle imprese, oltre che di una maggiore precarietà nei rapporti di lavoro, senza peraltro alcuna reale tutela per i lavoratori.
Alla luce di questi numeri, che ovviamente stanno sempre più esasperando gli animi degli italiani, persino Prodi ha parlato, nella tradizionale conferenza di fine anno, di questione salariale. Ed in questi giorni, in attesa di conoscere le risultanze dell'incontro tra i sindacati confederali ed il Governo, tutti si sono affrettati a proporre formule per accrescere i salari, tra cui la detassazione degli stessi.
Tra tutte, emerge la proposta del segretario del CISL Raffaele Bonanni che, dopo avere avanzato lo slogan “più salario, più occupazione, più capacità di competere”, parla di “leva fiscale” quale migliore strada per la redistribuzione del reddito. “Detrazioni fiscali superiori per chi ha più figli o disabili in famiglia” e “sgravio totale della tassazione sugli accordi di secondo livello” è la sintesi della proposta di Bonanni. Proposta che, oltre a godere delle simpatie del ministro del lavoro Damiano, è ben vista anche da Confindustria. In altri termini “lavorare di più per guadagnare di più, pagare meglio chi lavora di più ed è più flessibile” è il messaggio che testualmente il segratario generale della CISL ha inviato ai lavoratori.
Per essere chiari, il modello proposto dalla CISL è il modello ThyssenKrupp. Quello per cui tutto è monetizzato. Persino le vite dei lavoratori.

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