lunedì 9 marzo 2009

Ecco la lavatrice cattolica, che emancipa le donne del mondo (sic!)

La vera emancipazione della donna? Secondo l'Osservatore Romano, non dover lavare i panni a mano. Donne di tutto il mondo, rendete grazie a Jacob Christian Schäffern di Ratisbona, teologo che nel 1767, tra un dogma e la lettura di una parabola, inventò la prima rudimentale macchina per lavare. Grazie alla lavatrice, le donne possono finalmente avere un po' di tempo da dedicare al the con le amiche ed ai biscotti per i bambini. Basta mettere un po' di detersivo nel contenitore ed avviare la macchina, e poi una donna può anche permettersi di rammendare i calzini del marito. Brava donna, ovviamente casalinga.

Chissà se l'importante svolta di emancipazione data dalla lavatrice, ha avuto effetti anche tra le mura delle cosiddette "Case Magdalene", conventi cattolici dove venivano rinchiuse donne e bambine, che avevano commesso peccati contro la moralità. Colpevoli di aver guardato un ragazzo, di aver subito violenza, di aver partorito fuori dal matrimonio, circa trentamila donne sono state rinchiuse in lager, costrette a lavare i panni a mano, con la soda e il sale. Per 15 ore al giorno, tutti i giorni dell'anno, escluso il Natale.

Finalmente emancipata dal lavaggio manuale, la donna versione family-day può meglio governare la casa, accudire il marito e ad egli sottomettersi. Avere, insomma, più tempo da dedicare alle sue funzioni "naturali" di madre e sposa. E di continuare ad essere un'animale da rirpoduzione, proprio come piace alle gerarchie ecclesiastiche. Alle quali non aggrada il venir meno delle donne, al proprio dogmatico compito di contenitori biologici di seme maschile.

Anche si trattasse di una bambina, anche se violentata per anni dal patrigno e da questo messa incinta, una "brava" piccola donna non può esimersi dal proprio compito, e rinunciare così ad essere l'espressione della riproduzione del potere maschile. Perciò su una bambina brasiliana di nove anni, è caduta la scomunica della chiesa cattolica per avere interrotto la gravidanza violentemente subita. Ed insieme alla piccola bambina innocente, la scomunica ha colpito sua madre ed i medici che hanno eseguito l'intervento.

"Viva la lavatrice", dicono dalle parti vaticane. Perchè i panni sporchi del maschio si lavano in casa. Ma quelli delle donne rimangono macchiati.

11 commenti:

Pierprandi 9 marzo 2009 alle ore 17:22  

Bentornato, pensavo fossi fuggito all'estero e ci avessi lasciato in balia del Nano e del vaticano...A proposito di vaticano... L'osservatore romano non finisce mai di stupire..In negativo ovviamente...A presto

silvio di giorgio 9 marzo 2009 alle ore 17:30  

vista la considerazione che ha la chiesa della donna non mi meraviglia che l'OR abbia dato tanta importanza ad una notizia cialtrona come questa.

tra il logo RUBICONDO in alto ed i tuoi post c'è un enorme spazio vuoto. dipende dal mio browser? io ho safari.

Unknown 9 marzo 2009 alle ore 23:29  

Si, ho accennato anch'io su questa triste storia: una pagina vergognosa per questo Vaticano.

Chit 10 marzo 2009 alle ore 11:03  

Ho letto anche io questo articolo su La Stampa e, ti confesso, pensavo fosse una burla. Invece è tutto terribilmente e tristemente vero!? :-S

Damiano Aliprandi 10 marzo 2009 alle ore 15:14  

Bellissima la frase finale che hai messo: così hai detto tutto!

Un abbraccio!

Franca 10 marzo 2009 alle ore 16:00  

E sia! W la lavatrice!

Siamo alle soglie di un nuovo Medio Evo...

coscienza critica 10 marzo 2009 alle ore 18:26  

E' anche possibile che nel 1767 si inventò la lavatrice per far sparire quelle lavandaie chinate sui bordi dei torrenti... sai dove voglio arrivare ;-)

Uhurunausalama 10 marzo 2009 alle ore 20:03  

Hai perfettamente ragione!La storia della bambina brasiliana mi ha shokata,davvero!Se ne sarebbero poi presi cura loro a modo loro????Che schifosi!
Non saranno abituati alle lavatrici gli ecclesiastici ma sono maestri nel provare a fare un bel lavaggio del cervello a chi considerano peccatore!

Erika B. 19 marzo 2009 alle ore 12:06  

Ma perchè continuiamo a parlare così tanto del male del mondo e non cominciamo ad ignorarlo? Oppure che ne so..andiamo a dare fuoco al vaticano?

Anonimo,  22 marzo 2009 alle ore 00:16  

Mi pare che l'emancipazione delle donne affondi le radici molto lontano nel tempo, ma se vogliamo datarla nell'era moderna, e' cominciata con la pillola anticoncezionale abbinata alla possibilita' di entrare nel mondo del lavoro.
Tina

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