lunedì 3 novembre 2008

Sarà una brutta giornata di coma culturale domani

Il 4 novembre 1918, il Generale Armando Diaz emette il Bollettino della vittoria, con il quale si annuncia la fine della Prima Guerra Mondiale. Venne in quel modo proclamata la fine di una guerra che per l'Italia fu di aggressione e che provocò quasi 9 milioni di morti. Centinaia di migliaia furono i morti italiani, chiamati a combattere una guerra di cui non conoscevano nemmeno le cause e che solo una retorica patriottarda può definire eroi.
Solo con una espressione di virilità militaresca, si può definire la Grande Guerra come parte di un "ciclo delle campagne nazionali per l'Unità d'Italia", riferendosi all'annessione forzata di di Trento e Trieste. Un territorio che si sarebbe potuto ottenere in cambio della nautralità italiana alla guerra.
Solo la retorica simil-fascista può orgogliosamente festaggiare la vittoria in un'inutile strage di milioni di persone, condotta con i mezzi di combattimento più avanzati per l'epoca, fino anche con i gas per provocare uccisioni di massa. Quella stessa retorica, permette di inviare in centinaia di scuole italiane, emissari del governo a promuovere festeggiamenti per una carneficina mondiale, che la oratoria patriottarda definisce vittoria.

Assisteremo di nuovo alle parate militari, con i fori imperiali invasi da carri armati, blindati, armi più o meno distruttive, migliaia di divise inamidate e saluti militari. Lo Stato spenderà milioni di euro per mettere in mostra i muscoli e farsi vedere bello e forte. Orgoglioso di affermarsi in teatri di guerra, oggi dall'Afghanistan all'Iraq e ovunque ci sia da sparare e guadagnare sparando, 90 anni fa nella Prima Guerra Mondiale. E questo è l'orgoglio che verrà portato nelle scuole.
In quei luoghi dove piccoli cittadini cominciano a formarsi, per un giorno verrà prepotentemente affermata la supremazia della forza delle armi e degli eserciti, sul valore della pace. Domani nelle aule frequentate da bambini e bambine, verrà imposto il valore della patria e della nazionalità, sopra quello di apertura culturale e collaborazione sociale.

Sarà una brutta giornata di coma culturale domani nelle scuole italiane. Dove verrà rinnovata la retorica nazionalista che non spiegherà come la Prima Guerra Mondiale, aprì la strada al fascismo ed al nazismo. Dittature che prepararono alla follia guerrafondaia della Seconda Guerra Mondiale ed al suo delirio omicida. Non si racconterà domani che le inenarrabili sofferenze di quelle guerre, furono tanto vomitevoli da farci ripudiare qualunque guerra e sancire tale ripudio nella Costituzione italiana.
La giornata di domani, avrebbe potuto assumere il significato di affermare il rifiuto di ogni guerra. Ed invece saranno rispolverati concetti nazionalismo e militarismo ed insegnati come virtù che assumono, nella situazione odierna, il significato di esaltazione della chiusura culturale e dell'uso della forza come mezzo per la loro affermazione.
Mentre la scuola subisce tagli economici e riforme che allontanano dalle cattedre migliaia di insegnanti, in una scuola che va assumendo sempre più dei caratteri a-democratici, si sostituiscono gli insegnamenti di professori precari con la presenza e la retorica dei militari. Di questi tempi appare un pericoloso avvertimento ed un cattivo presagio.

13 commenti:

Crocco1830 3 novembre 2008 alle ore 17:24  

@ Adriano Smaldone: ok ... linkato.

Unknown 3 novembre 2008 alle ore 18:30  

Eh eh eh, La Russa si eccita al solo pensiero mentre mostra il suo virile muscoletto.

Anonimo,  3 novembre 2008 alle ore 18:45  

Per fortuna non è festa, almeno quello. Giusto qualcuno può cavalcarlo ...

loris 3 novembre 2008 alle ore 19:45  

Concordo col giudizio storico-politico, soprattutto sullo sradicamento dalla civiltà contadina di migliaia di persone che si trovarono coinvolte in un conflitto che non gli apparteneva. Consiglio per chi non l'avesse visto "UOMINI CONTRO" di Francesco Rosi con l'indimenticabile Gian Maria Volontè.

il Russo 3 novembre 2008 alle ore 21:00  

E questo è solo l'inizio: pensa al 2 giugno prossimo ai fori imperiali la Russa si presenterà come minimo con fez....

Anonimo,  3 novembre 2008 alle ore 21:56  

lo penso anche io...

Alberto 4 novembre 2008 alle ore 00:18  

Domani dovrebbero proiettare in tutte le scuole "Uomini contro" di Francesco Rosi. Ma è un film quasi passato nel dimenticatoio.

Uhurunausalama 4 novembre 2008 alle ore 00:37  

Per me oggi non sarà affatto un giorno di festa,nè tantomeno degno di essere ricordato;i prossimi anni spero di ricordare il 4 Novembre come il giorno in cui qualcosa è cambiato(non parlo per scaramanzia...).

Unknown 4 novembre 2008 alle ore 06:51  

ciao sono Michele di http://pianetatempolibero.blogspot.com il tuo blog e' interessante, ti propongo uno scambio link se per te ok lascia un commento nel mio
buona giornata

BC. Bruno Carioli 4 novembre 2008 alle ore 12:24  

La cosa che un poco mi disturba è quella di associare il $ novembre al 25 aprile ed al 2 giugno.

Anonimo,  4 novembre 2008 alle ore 17:57  

Perfettamente d'accordo con la tua analisi storica...ma figurati,se và avanti questo governo prima o poi proporrà come festa nazionale il 10 Giugno,giorno dell'entrata nella secoda guerra mondiale dell'Italietta fascista.

SCHIAVI O LIBERI 4 novembre 2008 alle ore 20:10  

E il bello è che lo fanno con una naturalezza da far imbestialire anche chi guerrafondaglio non è.
Un saluto

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