mercoledì 1 ottobre 2008

Precari all'asta! Sacconi e Brunetta partecipano?

Inizio con una considerazione: chi lamenta l'assenza di lavoro, chi dice di non trovare un'occupazione, è uno che non ha fatto clic sul sito del ministero del lavoro. O forse (più plausibile) il governo ignora la condizione di vita di milioni di persone residenti nel nostro Paese. O meglio: sfrutta quelle condizioni.
Il giorno successivo alla pubblicazione del rapporto ISTAT su occupazione e disoccupazione in Italia, leggo infatti sul sito del ministero del lavoro:
Rilevazione continua sulle forze di lavoro condotta dall’Istat
Risultati sull'occupazione del 2° trimestre 2008
Dall’analisi dei dati emerge la forte crescita, rispetto allo stesso trimestre del 2007, dell’offerta di lavoro (+2,3%) ... Continua a crescere l’occupazione (+1,2%)

Benedetti numeri! Possono essere divulgati numeri veri e fare apparire le cose al contrario di come sono realmente.
In effetti è vero: nel periodo di riferimento dell'indagine ISTAT (marzo - giugno 2008) gli occupati, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, sono aumentati. Intanto (questo il ministero del lavoro lo sottace), nello stesso periodo di riferimento, il tasso di disoccupazione è aumentato del 20%, passando dal 5,7% dello scorso anno, al 6,7% di giugno 2008. Sembra impossibile ... non lo è!

Se il ministro Sacconi uscisse dal labirinto dei numeri e si affacciasse alla vita reale, scoprirebbe che quelli che sono riusciti a trovare un'occupazione, hanno ottenuto quasi sempre un contratto precario. E per una stessa attività si possono assumere ad esempio quattro volte in un anno quattro precari diversi.
Se fosse in buona fede, il ministro Sacconi dovrebbe riportare nel sito del suo ministero il dato dello stesso rapporto ISTAT, evidenziando che oltre un terzo dei nuovi occupati, hanno dovuto accettare un contratto part-time.
Se il ministero del lavoro di questo governo, si prestasse davvero per risolvere i problemi che attanagliano il mondo del lavoro, si accorgerebbe che le sempre maggiori difficoltà economiche dei cittadini, hanno portato 300mila persone in più rispetto ad un anno fa, a cercare lavoro.
Ecco come si spiegano quei dati apparentemente discordanti! Ecco perciò come si dovrebbero leggere: peggiorano le condizioni di vita in Italia, quindi molte più persone si mettono alla ricerca di un lavoro, che per la maggior parte dei casi è a tempo parziale e precario. Ma siccome alternative non se ne vedono (a parte patire la fame, ovviamente) chi riesce ad entrare in questo mondo dello sfruttamento, deve quasi considerarsi fortunato.

Senza essere esperti di statistica, fuori dalle stanze ministeriali già ci accorgiamo di come quei dati ISTAT siano provvisori. Sul mondo del lavoro si sta infatti per abbattere la scure, che taglierà oltre 100.000 posti di lavoro nella pubblica amministrazione: l'emendamento ammazza-precari del ministro Brunetta, attraverso il quale, anche chi aveva maturato un diritto alla stabilizzazione del proprio posto di lavoro, avrà il suo benservito.
Tra questi anche tantissimi ricercatori altamente professionali, oggi precari, domani disoccupati e dopodomani in fuga all'estero. Ma in questo caso è ancora possibile fare qualcosa: basterà andare su Ebay e partecipare all'asta pubblica per aggiudicarsi le prestazioni di queste intelligenze.
Chissà se Brunetta e Sacconi hanno formulato qualche offerta nascosti dietro fantasiosi nickname.

5 commenti:

Unknown 1 ottobre 2008 alle ore 17:53  

Il ministro Sacconi lo sa, lo sa perfettamente, ma deve giocare con il gioco delle tre carte truccato. E il vecchio trucco dei vecchi tempi che si utilizzava in Fiat: assunzioni a tempo determinato ogni tre mesi e alla fine aumentava sproporzionatamente il numero degli assunti. Degli assunti, però, non di quelli che perdevano il posto di lavoro.

il Russo 1 ottobre 2008 alle ore 18:04  

Bravissimo, io ho cercato di metterla un pò più sul personale provando a sdrammatizzare su quello che i non fissi (ma non per questo fessi) come il sottoscritto devono passare per avere diritto al pane, visto che le rose non so manco più che profumo hanno....

Anonimo,  2 ottobre 2008 alle ore 09:06  

Magari lo trovassi,un part time...

Anonimo,  2 ottobre 2008 alle ore 10:51  

Bravo, hai messo in luce aspetti che nessuno si sfora di considerare, ma importantissimi e fondamentali.

Del resto basta vedere le reazioni della presidenta Maricia-gallia sui contratti nazionali:http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/economia/contratti/marcegaglia-epifani/marcegaglia-epifani.html

Crocco1830 2 ottobre 2008 alle ore 14:21  

@ riverinflood: proprio così. Anzichè assumere a tempo indeterminato un lavoratore, lo si assume 4 volte per tre mesi ogni volta, in una anno. Risultano così, non uno, ma quattro assunzioni. Non si interviene sulla disoccupazione, ma sui numeri che la rappresentano.

@il russo: il dramma quotidiano di un lavoratore precario. L'aspetto psicologico è tanto destabilizzante in questo contesto, che non è possibile non considerarlo.

@ alicesu: come dicevo. Tanto è misero il mercato del lavoro, tanto è frustante la vita precaria, che l'avere un lavoro precario ed a tempo parziale, è già una legittima aspirazione.

@ sub: se passasse la proposta di Marcegaglia (peraltro già accettata da CISL, UIL e UGL) il potere contrattuale dei lavoratori sarebbe pressochè irrisorio. E sarebbe la fine della speranza di un miglioramento delle condizioni di lavoro.

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