martedì 19 febbraio 2008

Anche Maria ha potuto scegliere sulla propria maternità

Sollecitato da una prima pagina del quotidiano "Liberazione", nella quale era raffigurata l'Annunciazione di Da Vinci (la stessa che ho riportato qui sopra), ho voluto provare a riflettere sull'importanza della volontà della donna, sul portare avanti una gravidanza, anche dal punto di vista cattolico.
Da ateo quale sono, sono già pienamente convinto che alla donna, debba essere assolutamente riconosciuto il diritto di poter liberamente disporre del proprio corpo. Un diritto che non può essere limitato per il fatto di possedere un utero. La dignità della donna, non può essere sottomessa al supposto diritto di un embrione.
Ma appunto, ho pensato di poter facilmente ragionare in questi termini, per il fatto che non credo nell'esistenza di un dio.

La curiosità e la voglia di conoscere e di confrontarmi, mi hanno portato perciò a leggere ed a capirne il significato, di alcuni passi del Vangelo di Luca. Nella lettura mi sono aiutato con la lettura dell'interpretazione del significato degli stessi passi, dato da studiosi cattolici, riscontrabili anche nel web.
Quello che viene fuori, mi pare, è che in materia di volontà della donna sulla gravidanza, il Vaticano assuma una posizione diversa rispetto a quanto descritto dal Vangelo di Luca.

Nell'annunciazione del Vangelo secondo Luca, l'angelo Gabriele si rivolge a Maria dicendo: "Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te". Con quel rallegrati Dio, attraverso l'angelo, invita Maria a gioire per la maternità che l'aspetta. Era richiesta a Maria una disposizione essenziale per la cooperazione con Dio nell'opera che si stava compiendo. Senza una vera gioia personale di Maria, non avrebbe potuto essere compiuta l'opera divina, cioè non avrebbe potuto Maria essere madre del figlio di Dio.
Dio ha chiesto a Maria il suo consenso per portare a termine il proprio disegno e questa era libera di poter sciegliere. Non una costrizione quindi, alla volontà divina, per cui non avrebbe avuto senso l'invito a rallegrarsi rivoltole dall'angelo Gabriele. Senza il consenso di Maria, l'incarnazione di Dio non avrebbe potuto essereci.
La stessa risposta di Maria "Avvenga per me come tu hai detto", sottintende non soltanto una volontà della donna conforme al volere divino, ma il desiderio di perseguire la volontà divina, che è poi il desiderio e la volontà di portare in grembo e dare alla luce il figlio di Dio.

Se persino Dio si è inchinato alla volontà di una donna, di portare in grembo e dare alla luce il proprio figlio, affinchè si potesse realizzare un disegno divino che avrebbe coinvolto tutta l'umanità, che possono uomini in carne ed ossa, in nome di Dio, essere tanto presuntuosi da limitare la libertà femminile si decidere sul e del proprio corpo?

4 commenti:

Unknown 19 febbraio 2008 alle ore 18:04  

Ragionamento giusto ed equilibrato il tuo. Infatti, il problema non è Dio, per chi ci crede, ma gli uomini che se lo sono inventato per pura fame di potere,

Crocco1830 19 febbraio 2008 alle ore 19:06  

Grazie riverinflood. Dio, infatti, è usato a pretesto dalle gerarchie ecclesistiche e dagli "atei devoti" alla Ferrara.

Anonimo,  20 febbraio 2008 alle ore 12:39  

Questo è un intervento profondamente intelligente e ti faccio i miei più sinceri complimenti, mi permetto però di criticare il fatto che scrivi Dio con la lettera minuscola, anche io sono atea,ma qui non si tratta di rispetto o devozione,ma di ortografia, essendo in questo caso Dio usato come nome proprio va scritto con la maiuscola:)


alice

Crocco1830 20 febbraio 2008 alle ore 13:03  

Ti ringrazio Alice per i complimenti.
Hai ragione sulla maiuscola ... grazie per la segnalazione ... mi correggerò. :)

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