Lettera aperta al sottosegretario Roberto Castelli
Caro Sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli, Lei parla delle morti bianche: cosa c'è di bianco non l'abbiamo ancora capito.
Le chiamano morti bianche, come avvenissero senza sangue, sono morti inopportune, che spesso avvengono quando l'informazione è già impegnata in altri eventi.
Chi Le scrive è un gruppo di persone molto sensibile al tema della sicurezza sul lavoro.
Alcuni di noi hanno perso anche un loro caro sul lavoro.
Senatore Castelli, si rende conto che Lei ha detto, che le statistiche sulle morti sul lavoro sono "fasulle"? Inoltre Lei aggiunge: "se estrapoliamo gli incidenti che avvengono in agricoltura e in edilizia, vedremo che in Italia la sicurezza delle aziende manifatturiere è ai migliori livelli europei". Ma chi lavora in un campo e muore, quella non è una morte sul lavoro?! Chi cade da un'impalcatura e muore, quella non è una morte sul lavoro?! Tanto per ricordarglielo, agricoltura e edilizia sono i settori dove ci sono il maggior numero di morti sul lavoro.
Si e' mai provato a mettere nei panni di qualche vedova che consuma il marciapiede per andare al cimitero? Sa cosa significa per un figlio, vedere il padre che parte la mattina per andare a lavoro e non vederlo più ritornare a casa, perchè è rimasto ucciso sul lavoro? Ci chiediamo se nella sua famiglia ci sono degli operai, ma non crediamo che c'è ne siano, altrimenti non avrebbe parlato in questa maniera.
E' facile parlare in questo modo di chi lavora e fa sacrifici per arrivare a fine mese.
Facciamo una cosa, perchè non prova ad andare a lavorare in una fabbrica, alla ferrovie, in un cantiere, in agricoltura, al posto di qualsiasi operaio, almeno si rende conto di cosa vuol dire?! Si accorgerebbe che la vita di una persona che lavora e fa sacrifici è ben altra cosa ...
Inoltre, non sono morti "fasulle" , ma sono morti di chi parte la mattina per portare un pezzo di pane ai figli, di chi va a lavorare sperando che i propri figli abbiano un futuro migliore di quello dei propri genitori.
Infine, siamo concordi con quanto dice Luigi Agostini, membro del Cda dell'Inail, nel suo articolo pubblicato sul sito di Articolo21, del quale riportiamo sono alcune frasi "Mi aspetto che alle accuse di Castelli all’Inail risponda direttamente l’Istituto.....Pensare che dietro i dati dell’Inail si nasconda una sorta di “imbroglio” è tipico di una certa cultura, che se dovesse farsi strada, potrebbe mettere a serio rischio ogni dato oggettivo che dovesse rendersi noto da parte di una qualunque Istituzione. Peraltro, essendo il nuovo Presidente dell’Inail indicato dalla stessa Lega Nord, Castelli avrebbe modo di fugare ogni dubbio parlando con il Dott. Sartori.....Non vorrei, conclude Agostini, che gli attacchi mirati al DL 81/2008 e al Testo Unico sulla Sicurezza da una parte, e all’Inail dall’altra, abbiano come obiettivo la drastica riduzione di tutele e la funzione dell’Inail a una mera agenzia assicurativa, tutto il resto privatizzato e in mano ai soliti pochi noti"
Saluti.