Il Lodo Alfano è incostituzionale. Noi lo sapevano già.
La Consulta si è finalmente espressa in merito al Lodo Alfano: bocciato! per violazione dell'art. 138 della Costituzione, per il quale non è possibile fare ricorso ad una legge ordinaria per una legge come il Lodo Alfano; e per violazione dell'art. 3 della costituzione, cioè per violazione del principio di uguaglianza.
In sostanza, la Consulta dichiara che la legge è ancora uguale per tutti (e pure la sua applicazione, nonostante Ghedini) e che se qualcuno vuole superare questo principio, occorre mettere mano alla Costituzione.
Ci sono voluti due giorni alla Consulta, per riaffermare il principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e giudicare incostituzionale il Lodo Alfano. Due giorni, per un giudizio non scontato ed affermato a maggioranza dei componenti della Corte costituzionale (9 per la bocciatura, 6 a favore del Lodo). Mentre tanti italiani hanno giudicato incostuzionale il Lodo Alfano, subito dopo la sua approvazione. Il presidente della Repubblica invece, lo aveva ritenuto rispettoso della Carta costituzionale, promulgando il Lodo. Affermava Napolitano, allora, che il Lodo Alfano aveva recepito la sentenza n. 24 del 2004 con cui la Corte costituzionale dichiarò l'illegittimità costituzionale Lodo Schifani, che prevedeva la sospensione dei processi a carico delle alte cariche dello Stato.
Napolitano si sbagliava! Ed il risultato di quella scelta del capo dello Stato, potrebbe essere la prescrizione del reato per Berlusconi, relativamente al processo Mills. Napolitano ha risposto in modo sbagliato, a quanti allora - cittadini, alcuni partiti politici, molte associazioni - chiedevano al capo dello Stato di non firmare. Mentre anche allora c'era chi, al contrario, riteneva sbagliato appellarsi a Napolitano perchè "non è giusto tirare il presidente della Repubblica per la giacchetta"; perchè "tanto poi il parlamento ripresenta il DDL e poi Napolitano deve firmare per forza"; e giù con cazzate del genere. La Consulta ha perciò smentito anche Napolitano. Ora si può avere un motivo in più per dubitare del corretto giudizio del presidente della Repubblica, in merito a provvedimenti come lo scudo fiscale o il decreto di modifica del TU della sicurezza sul lavoro.
Intanto potrebbe aprirsi uno scenario politico tutto nuovo. Il governo potrebbe anche cadere e Berlusconi mettere fine alla sua vita politica. Ma l'opposizione è pronta? Sarebbero in grado, i partiti dell'attuale opposizione, di governare oltre il berlusconismo?
7 commenti:
Certo, noi lo sapevamo già. Ma anche Napolitano lo sapeva, lo stesso governo che l'ha promulgato lo sapeva e l'opposizione tutta. Differenze? Per noi italiani - quelli che non dormono - era una vergogna, per il Governo un suo ulteriore successo, per l'opposizione un'occasione in più per non fare niente e per Napolitano... bé, lui probabilmente non è riuscito nemmeno a leggerla, figurarsi a capirla! Troppo impegnato a svitare il tappo della stilografica!
Il dopo Berlusconi? Lo vedo ancora fumoso...
L'opposizione non è pronta per come la vedo io. E non merita nemmeno questa opportunità, tranne una parte che è troppo piccola. Come dici te ora il problema è che i processi finiranno in prescrizione probabilmente. Lui si salverà ancora. In queste ore è al delirio
Per gli italiani che conoscono la Costituzione non c'erano dubbi sulla incostituzionalità del Lodo...io mi chiedo come mai sei giudici non hanno ravvisato ciò? L'Art.3 e 138 per loro si legge diversamente?O sono giudici "comprati"?
L'opposizione? Ancora intenta a discutere al suo interno...non ha capito niente....e me ne dispiace!!!!!!!!!!!
Sulla questione Napolitano condivido in pieno e lo scrissi già in tempi non sospetti (10 mesi fa) venendo pure criticato...Altro discorso è quello riguardo la sinistra... Non sono del tutto convinto che sia pronta... A presto
Anche le pietre (Napolitano compreso) sapevano che era incostituzionale, ma c'é un organo preposto per sancirlo.
Ma a quanto pare molti italiani questo non lo sanno e sperano in uno scontro istituzionale all'arma bianca fra il presidente della Repubblica ed il presidente del Consiglio...
@ il Russo: lo so, caro Russo, lo so. Ma so anche, senza essere un costituzionalista, che il presidente della Repubblica, quale garante della Costituzione nella sua veste istituzionale, ha il dovere di rimandare il DDL alle camere, quando ci siano delle motivazioni. E quale motivazione può essere maggiormente valida della incostituzionalità della legge.
Se fosse come dici tu, il ruolo del presidente della Repubblica sarebbe ridotto alla funzione di notaio delle camere.
Inoltre la Corte Costituzionale non interviene automaticamente nel giudizio su una legge. La Corte interviene nel caso in cui vi fa ricorso un giudice che nel corso di un giudizio, ritiene che una questione di legittimità costituzionale sia rilevante e non manifestamente infondata; oppure se la legge è impugnata dallo Stato o dalle regioni entro 60 giorni dalla pubblicazione.
Quindi, caro Russo, Napolitano, se era consapevole della incostituzionalità della legge, come lo erano anche le pietre, avrebbe dovuto non promulgarla.
Ci troviamo in un momento delicatissimo della vita politico-istituzionale.
Mai, un momento è stato così delicato.
Non entro nel merito del discorso giuridico perchè non ne ho le competenze, ma mi preme dire che dobbiamo essere felici della bocciatura del lodo Alfano.
Un epilogo come questo non era, infatti, per niente scontato; del resto, 9-6...
La sinistra deve ricollegarsi al suo popolo; allora sì che sarà pronta!
E per quanto attiene a questioni tecnico-giuridiche, come anche economiche, finanziarie ecc. sarebbe bene che nei nostri circoli, associazioni, blog, giornali ecc. chi ne capisce qualcosa, sia informato da compagni/e seri e competenti.
@ Russo e Rub: leggendo voi, qualcosa ho capito...
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