Lettera al Presidente Napolitano: basta lacrime di coccodrillo
Questa lettera, che pubblico molto volentieri, contiene osservazioni molto concrete ed inconfutabili. Quelle osservazioni meriterebbero delle risposte altrettanto concrete. Perchè ormai le chiacchiere, come si dice, stanno a zero.
Egregio Presidente della Repubblica,
abbiamo apprezzato molto il suo messaggio, in occasione della 58 giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro.
Consideriamo importantissime le parole finali del suo messaggio:
"È doveroso tenere viva l’attenzione al fenomeno, non demordere nell’allarme sulla sua gravità sociale, applicare e migliorare le norme legislative. È, questo, un obbiettivo di civiltà che dobbiamo al sacrificio dei tanti caduti, mutilati ed invalidi sul lavoro"
Speriamo che il suo messaggio sia raccolto da tutti, in particolar modo da tutti i mezzi d'informazione, che non possono accendere i riflettori su questi drammi, solo quando ci sono tanti morti sul lavoro in un solo giorno (vedi i 6 morti sul lavoro che ci sono stati Giovedì 2 ottobre e altri 6 che ci sono stati Venerdì 3 ottobre) per poi non riparlarne più per mesi, al mondo politico, e in particolare modo all'attuale Governo Berlusconi, che invece di smontare pezzo per pezzo il Dlgs n° 81 del 9 Aprile 2008 (Testo Unico sicurezza sul lavoro), dovrebbe applicarlo così com'è o migliorarlo, esempio, prevedendo pene esemplari per i datori di lavoro che sono responsabili di infortuni gravi o mortali, dato che, purtroppo, gli imprenditori che sono responsabili di tali infortuni non ci finiscono MAI in carcere.
Ma non solo, perchè per far applicare le norme per la sicurezza sul lavoro ci vogliono i controlli, quindi andrebbero sbloccate fin da subito le assunzioni dei tecnici della prevenzione delle Asl, che sono solo 1950 in tutta Italia, con circa 4-5 milioni di aziende da controllare (se le dovessero controllare tutte, ogni azienda riceverebbe un controllo ogni 33 anni, praticamente mai). Purtroppo queste assunzioni non sono state sbloccate, nè dal precedente Governo Prodi, nè dall'attuale Governo Berlusconi.
Inoltre, bisogna che siano previste delle speciali tutele per i rappresentanti dei
lavoratori per la sicurezza, perchè è inammissibile che siano licenziati o sospesi perchè hanno fatto il loro dovere di RLS, vedi il macchinista Dante De Angelis, licenziato perchè ha denunciato l'insicurezza dei treni, l'Rls di Hera Luce, Sergio Guizzardi, licenziato perchè si batteva per più sicurezza nei luoghi di lavoro, e non perchè non portava i DPI come ha voluto far credere inizialmente l'azienda, l'Rls della Piaggio Rossella Porticati, sospesa per due giorni, perchè faceva come si deve il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Infine, vorremmo che ci fossero meno lacrime di coccodrillo, anche per rispetto a tutti gli infortuni e morti sul lavoro che ci sono ogni giorno, e più fatti per risolvere questa che è l'unica e vera emergenza sicurezza nel nostro paese.
Cordiali saluti.
Marco Bazzoni, Andrea Coppini, Mauro Marchi
Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
12 commenti:
Si tratta di una denuncia tanto dura quanto vera.
Occorre riconoscere che Napolitano da anni, anche prima di diventare Presidente della Repubblica, si è impegnato sui temi della sicurezza sul lavoro.
Ma la denuncia non basta, come testimoniano i fatti luttuosi che ogni giorno accadono nel nostro Paese.
Parole molto forti ma che ben rendono lo sconforto di fronte ad una situazione che non accenna a cambiare.Ed ha ragione nella parte finale a parlare di lacrime di coccodrillo perchè ben rende la 'filosofia' degli italiani e del suo governo:siamo i primi a piangere su fatti dolorosi,a piangerci addosso ma poi???
@ Bruno: è vero: Napolitano dal suo primo discorso di fine anno, si pronunciò sul tema. Ma, come giustamente dici, non basta, perchè non bastano più le parole.
@ Uhuru na usalama: le cose non cambiano. Peggio, con questo governo vanno peggiorando. Solo le parole di circostanza rimangono sempre le stesse.
Non è la prima volta che tratti questo tema chiamando in causa alcuni protagonisti di questa battaglia, bravo.
o.t. Hai eliminato la lista dei blog amici a favore del blogroll con gli aggiornamenti mi sembra, ti trovi meglio?
@ il Russo: è un tema che mi coinvolge ed a cui tengo molto.
o.t.: nel blogroll ci sono tutti i blog amici, ma con gli aggiornamenti ottengo due risulati: 1) visualizzo immediatamente se un blog è stato aggiornato; 2) chi passa da me, può essere incuriosito da un post di un blog amico, con il risultato di allargare il confronto di opinioni. Che ritengo importante, visto che molte informazioni passano ormai dai blog più e meglio che dall'informazione ufficiale.
Ottimo post crocco, sei veramente in gamba a parlare spesso di questo argomento.
Un saluto
Le lacrime di coccodrillo sono un must e saranno le stesse che Napolitano verserà quando la situazione italiana, in merito all'impunità o alla sicurezza, si aggraverà ulteriormente.
Dario
ITALY ITALIA
Post molto bello, sempre un piacere leggerti.
In tutta onestà devo dire che per quanto Napolitano non goda della mia stima, sul tema della sicurezza del lavoro si è speso abbastanza, non perdendo mai occasione di parlarne.
Sono d'accordo con te: le parole non bastano più, ma chi deve agire non il Presidente della Repubblica che, almeno in questo campo, svolge un'intensa azione di pungolo...
Sei stato premiato..ritiralo sul blog.a pesto!
@ Pino Amoruso: passo a vedere. Fai bene a chiedere di fare rete, contro riforme sciagurate come quella della scuola.
@ Schiavi o liberi?: grazie. Come ho già scritto, è un tema che mi coinvolge.
@ Blogger: lo penso anch'io. E' da troppo tempo che dal teatrino politico si versano finte lacrime.
@ Franca: è vero. Napolitano si è espresso più volte. Ma ad esempio potrebbe evitare di apporre la sua firma su ogni decreto.
@ Uhuru na usalama: vengo a vedere. Ma ho "paura" che sia un meme...
Noi lavoratori moriamo perchè siamo una "merce" che costa poco, e pertanto ai nostri ai nostri acquirenti, i padroni, non interessa un granchè, se ci facciamo male o se addirittura veniamo a mancare.
@ Riccardo Di Palma: merce usa e getta. Che tanto questo sistema produce in massa lavoratori ricattabili e disoccupati.
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