lunedì 11 agosto 2008

Risposta a Confindustria, da parte della sorella di una vittima della strage della Umbria Olii: "Le nostre urla di giustizia le avete accolte?"


Qualche giorno fa, Confindustria Perugia era intervenuta nella vicenda Umbria Olii con un comunicato stampa. In quel comunicato, Confindustria prendeva chiaramente le difese del presidente di Umbria Olii, Del Papa considerato quasi un benefattore. Come sempre l'associazione degli industriali si guarda bene dal prendere posizione contro i suoi associati, il che la dice lunga su quale tipo di attenzione pone nei confronti degli infortuni sul lavoro e delle morti sul lavoro.
In risposta a Confindustria è intervenuta Lorena Coletti, sorella di una delle vittime della strage delle Umbria Olii ...
Rispondo alla lettera della Confindustria di Perugia sulla vicenda Umbria Olii.
Sono la sorella di una delle vittime di Campello, il mio nome e' Lorena Coletti, ho letto la vostra lettera molto attentamente.
Avrei da chiedervi tantissime cose, ma vorrei dirvi che noi non abbiamo bisogno della vostra solidarietà, ora che i nostri cari non ci sono più, ma ne avevamo bisogno prima che succedesse l'incidente, in modo che mio fratello era ancora in vita.
Voglio chiedervi alcune cose: volete che il signor Del Papa continui a fare il suo lavoro, avete accolto la lettera dei dipendenti della Umbria Olii, mandata dal coordinatore dei dipendenti Cristina Bravi, e tutto questo mi sta pure bene, ma la
lettera che ha scritto Giorgio Del Papa, che diceva che non poteva fare i lavori per l'ottobre del 2006, perche' doveva fare la bonifica dei silos l'avete letta? Le nostre urla di giustizia le avete accolte? Le urla della moglie di mio fratello fatte il 19/07/008 alla fiaccolata le avete accolte? Perche' chi ha colpe sta tentanto in tutte le maniere di non averne e chi soffre non viene mai sentito? Ma la Confindustria si e' mai chiesta che cosa c'era dentro a quei silos? La Confindustria si è mai presa la briga di controllare se era tutto in regola alla Umbria Olii? Inoltre, la Confindustria si è mai presa la briga di sapere se quelle operazioni andavano fatte con la presenza dei vigili? La Coinfindustria si è presa la briga
di salvare la vita a quelle quattro persone? Non credo, perchè se fosse stato così erano ancora in vita.
Adesso mi venite a parlare che Del Papa è un uomo che ha fatto sempre del bene per Spoleto e la regione Umbria. Secondo voi chi deve pagare la morte degli operai? E perchè parlate sempre di soldi, e non di queste stragi sul lavoro? Potrei continuare fino all'infinito, ma tanto so che non risponderete alle mie domande o forse Vi limitate a dirmi che devo avere fiducia nella giustizia.
Ma ci sarà mai questa giustizia, o si sta prendendo tempo per far si che qualcuno la scampi?

Lorena Coletti


Riporto inoltre la lettera che Marco Bazzoni (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) chiede venga pubblicata, in risposta al comunicato stampa di Confindustria Perugia. Marco Bazzoni riporta Confindustria alla realtà dei fatti, fuori da ogni schema demagogico nel quale l'associazione degli industriali continua a muoversi.
Spett.le Confindustria di Perugia,
ho letto molto attentamente il vostro comunicato sul disastro alla Umbria Olii, dove difendete a "spada tratta" la Umbria Olii e il suo amministratore delegato Giorgio Del Papa.
Vorrei ricordarVi che i mezzi d'informazione stanno facendo solo il loro dovere parlando di questa strage, dove hanno perso la vita tragicamente quattro operai, morti carbonizzati nell'esplosione. Non c'è nessun processo mediatico in corso, e
voglio ricordarVi che per un anno e mezzo di questa strage non si è parlato più sui mezzi d'informazione. Solo la vergognosa richiesta di risarcimento danni di ben 35 milioni di euro fatta dalla Umbria Olii ai familiari delle vittime, ha fatto si che i riflettori si riaccendessero.
Nel vostro comunicato dite una cosa sacrosanta: "Se Del Papa, nell'esercizio delle sue funzioni di Presidente, ha commesso errori o violazioni delle norme, queste responsabilità dovranno essere accertate esclusivamente dagli organi competenti nelle sedi deputate". Però questa cosa qui la dovreste dire anche a Giorgio Del Papa, che non mi sembra abbia la vostra stessa fiducia nella giustizia, dato che
ha ricusato il Gup a 8 giorni dall'udienza dell'11 luglio (sapendo che la Procura di Spoleto l'avrebbe quasi sicuramente rinviato a giudizio), ha denunciato i periti del tribunale che avevano redatto una perizia a lui avversa, e l'assicurazione Unipol che ha liquidato i quattro lavoratori morti assolvendoli da qualsiasi responsabilità.
Per quanto riguarda le lettere dei dipendenti della Umbria Olii, sia io, che alcuni familiari delle vittime di Campello, abbiamo chiesto più volte se quelle lettere fossero firmate da tutti i dipendenti, dato che inizialmente erano anonime, cioè firmate solo come "i dipendenti della Umbria Olii", e non si capiva se erano firmate da tutti, o solo da alcuni. Solo dopo che abbiamo fatto notare questa cosa, le lettere sono iniziate ad essere firmate da una certa Sig.ra Cristina Bravi, coordinatore dei dipendenti della Umbria Olii.
Abbiamo chiesto più volte, se la sig.ra Bravi per coordinatore dei dipendenti, intendesse un direttore del personale, un responsabile del personale, o se più semplicemente se era lei che scriveva a nome dei dipendenti, ma non abbiamo avuto risposta. L'unica cosa che ci è stata detta è questa: che i comunicati non contenevano la firma di tutti i dipendenti della Umbria Olii per la privacy, e che se volevano le firme, queste erano depositate presso la sede della Umbria Olii.
Sempre facendo riferimento ad una delle lettere dei "dipendenti della Umbria Olii", riportata nel vostro comunicato, in cui si afferma: "hanno riconosciuto all'azienda un comportamento sempre corretto nei confronti dei lavoratori e del mercato, e un'attenzione particolare alla sicurezza del lavoro e alla difesa dell'ambiente
per i quali sono stati fatti investimenti considerevoli", vorrei dire che se quell'attenzione particolare alla sicurezza sul lavoro ci fosse stata, quei quattro operai sarebbero ancora vivi.
Del Papa sapeva benissimo che quei silos contenevano un gas altamente esplosivo (esano), quello che mi domando è questo: aveva avvertito la ditta Manili di questo pericolo? Io ho molti dubbi i merito, perchè non credo che quegli operai avessero saputo che stavano lavorando sopra a dei silos che potevano esplodere in ogni momento se a contatto con qualcosa di infiammabile. Se l'avessero saputo, sono sicuro al 100% che non si sarebbero trovati a lavorare lassù.
Infine, se Del Papa è sicuro al 100% di essere innocente, di aver attuato tutte le misure di sicurezza, si lasci processare, smettendola di ricusare giudici, denunciare periti del tribunale e assicurazioni, bloccando di fatto il processo in corso (la Cassazione dovrà decidersi sulla ricusazione, quindi se il processo dovrà restare a Spoleto, o se dovrà essere trasferito in altra sede), e rallentando l'accertamento della verità.

Marco Bazzoni - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

4 commenti:

Anonimo,  11 agosto 2008 alle ore 11:11  

Quando uscì la notizia che la Umbria Olii voleva chiedere il risarcimento dei danni ai familiari delle vittime, all'inizio pensavo si trattasse di uno scherzo, dopodichè resomi conto che fosse una cosa serissima, sono rimasto basito. Questo "signorotto" della Umbria Olii, può addirittura approfittare delle leggi made in berlusca per poter rinviare i processi, accusare gli stessi giudici dell'inchiesta, porre limitazioni all'acquisizione di prove, insomma, si stanno coalizzando affinchè gli operai siano perennemente sotto una spada di Damocle sulla testa, in modo da stare zitti, produrre e morire se necessario alla ripresa economica, il tutto senza dire neppure bah. La vergognosa "lettera dei dipendenti di Umbria Olii", sappiamo benissimo che cos'è: o una falsa lettera scritta di propria iniziativa da quell'ignobile signora, spacciandola per "a nome dei dipendenti Umbria Olii", o un ricatto bello e buono estorto ai dipendenti per mettere la propria firma.

riccardo gavioso 11 agosto 2008 alle ore 18:58  

da un po' di tempo si ha la sensazione di vivere in un mondo rovesciato... purtroppo la terra è rotonda, e ben altri devono essere i motivi dell'arroganza di Confindustria.

una buona estate

il Russo 11 agosto 2008 alle ore 20:19  

Adesso viene fuori la Rutta dicendo che manda i militari nei cantieri (se presidiano come hanno fatto nei furti nel Lazio tra i quali quello a casa Veltroni o in Lombardia dove si spaccano teste ad anziani per derubarli, stiamo freschi...), ma applicare il testo unico sulla sicurezza e censurare confindustria no?

Franca 13 agosto 2008 alle ore 16:21  

La prima cosa che ha chiesto Confindustria al nuovo Governo è l'alleggerimento delle sanzioni alle imprese previste dal Governo Prodi per la mancata sicurezza nei luoghi di lavoro.
Cosa ci si potrebbe aspettare di diverso da loro?

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