Ma quali incidenti!? Fiaccolata per non dimenticare la tragedia della Umbria Olii
E' necessaria sviluppare una chiara coscienza delle tante condizioni di insicurezza in cui versano i luoghi di lavoro, causa di morte di centinaia di lavoratori ogni anno. Queste iniziative servono anche per mantenere alta la tensione sulla questione OMICIDI bianchi.
Questa lettera d'appello è rivolta ai politici, ai sindacati, alle istituzioni, al mondo dell'informazione, ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, semplici lavoratori, blog, ecc.
Partecipate alla fiaccolata per ricordare i quattro operai morti carbonizzati nell'esplosione alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno il 25 novembre 2006: Tullio Mottini, 46 anni, Giuseppe Coletti, 48 anni, Vladimir Todhe, 32 anni, e Maurizio Manili, 42 anni.
E' importante tenere viva l'attenzione su questa strage sul lavoro, ma adesso ancor di più, dopo che l'amministratore delegato della Umbria Olii Giorgio del Papa ha chiesto un risarcimento di ben 35 milioni di euro ai familiari delle vittime, ha ricusato il Gip a otto giorni dall'udienza dell'11 Luglio (sapendo che la Procura di Spoleto l'avrebbe rinviato quasi sicuramente a giudizio), ha denunciato i periti del tribunale che avevano redatto una perizia a lui avversa, e l'assicurazione Unipol che ha liquidato i quattro lavoratori morti assolvendoli da qualsiasi responsabilità.
Questo ha comportato la sospensione del processo, in attesa che la Cassazione decida sul suo trasferimento oppure no (ovviamente ci auguriamo di no).
Ma purtroppo per sapere questa decisione dovremmo aspettare quasi sicuramente Settembre-Ottobre 2008.
Partecipate numerosi.
Marco Bazzoni-Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza
Lorena Coletti, sorella di Giuseppe Coletti, uno dei quattro operai morti nella strage sul lavoro di Campello sul Clitunno.
Per adesioni, scrivete ai seguenti indirizzi email:
bazzoni_m@tin.it, oppure: zialory68@hotmail.it
4 commenti:
Dimenticare è peccato, questo dovrebbe dire chi parla spesso a sproposito in nome di dio, allora facciamo che diventi laico, ma sempre peccato sia: l'oblio é il male, la memoria per quei martiri é un dovere!
Con la richiesta di risarcimento da parte dell'azienda c'è caso che la morte di questi operai diventi addirittura un suicidio...
Non c'è veramente limite all'arroganza dei padroni...
Ops, scusate questo termine non è più di moda! Degli imprenditori...
Concordo con Franca: l'arroganza dei padroni non ha limiti, aiutata anche dai vari giornalisti leccapiedi (il tgr Umbria è penoso!)
@ il russo: è doveroso ricordare le vittime di un lavoro la cui cultura padronale ha reso assassino.
@ franca: è vero. Si vogliono trasformare le vittime in reciproci assassini. L'arroganza padronale sta superando i limiti della decenza.
@ zapatos: purtroppo è vero. L'informazione su questo tema è colpevolmente latitante.
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