A Berlusconi che ripropone il nucleare, dico: "ma non rompere i protoni!"
Comincia ad intravedersi il programma del PdL di Berlusconi (perchè, il PdL è di Berlusconi), che però per ora consiste solo in sette, missioni per l'Italia.
Già la parola missioni mi ha fatto tornare in mente quelle in Afghanistan, Kosovo, Iraq, ecc., ma forse è colpa mia che sono refrattario alla guerra, anche se "umanitaria". Ma quando ho letto che il nanetto (ex) pelato, per ridurre la dipendenza energetica italiana da altri Paesi, vuole dare «subito incarico per realizzare fonti di energia nucleare», un brivido mi ha scosso la schiena, provocandomi un riflesso (in)volontario che mi ha fatto esclamare: «Berlusconi ... ma vedi di non scassare i protoni!».
Così il PdL propone di tornare al nucleare anche per ridurre i ritardi, in tema di energia, che l'Italia ha accumulato dai tempi del referendum ad oggi. Ed il ritardo deve essere tanto largo, che Berlusconi non si accorge che in Europa, Paesi come la Svezia il Belgio, la Germania, la Spagna, hanno deciso di abbandonare nei prossimi anni il nucleare e di puntare esclusivamente sull'idrogeno e la bioenergia. Mentre l'Austria ha adottato una legge che vieta la produzione di elettricità per mezzo delle centrali nucleari.
Forse quei Paesi, hanno capito già da un po' alcune questioni che Berlusconi ed i suoi forse considerano secondarie, che fanno del nucleare un'energia nè pulita, nè economica. Berlusconi ed i promotori del nucleare, non considerano ad esempio: il problema delle scorie radioattive; la scarsa quantità di uranio disponibile; l'inquinamento da CO2; i costi di impianto e di dismissione delle centrali; la disponibilità di tecnici preparati; i rischi di incidenti; i rischi terroristici.
Forse a Berlusconi tutte queste cose non le ha spiegate nessuno e quindi non è a conoscenza. Strano che proprio lui non conosca queste cose. Lui Berlusconi, che fa rima con (i miei) protoni.