Omicidi sul lavoro: i diritti non sono per tutti
Il rogo alla Thissen Krupp di Torino ha fatto ieri un'altra vittima: Rocco Marzo, 54 anni, lascia una moglie e due figli poco più che ventenni. Era il caposquadra di quella maledetta linea 5, dove il 6 dicembre scorso si è scatenato l'incendio che ha già fatto cinque vittime.
Rocco Marzo, aveva riportato ustioni sull'80% del corpo e, nonostante gli interventi a cui è stato sottoposto, non ce l'ha fatta. Il suo cuore non ha retto e così un'altra vittima si aggiunge alle quattro decedute al momento dell'incendio.
Una di quelle vittime, si chiamava Bruno Santino. Lui non lascia una moglie. Lascia "solo" - per lo stato italiano - una compagna che aspetta un bambino. Per lo stato italiano, a causa dell'arretratezza bigotta imposta dalle frangie centriste e del cattolicesimo conservatore, quella donna, compagna di una vita, non ha alcun diritto. Perchè alcun diritto civile è garantito, a chi a scelto oppure a dovuto scegliere di costruire una famiglia, fondata semplicemente sull'amore, sul rispetto e sostentamento reciproco, senza perciò stipulare un freddo contratto.
Non sarà risarcita per la morte del proprio compagno, poichè il suo stato civile (di convivente) non è menzionato dall'art. 85 del D.P.R. 1124 del 30 giugno 1965. Bisogna essere coniuge per avere diritto ai risarcimenti previsti per i superstiti dei morti sul lavoro.
Eppure Bruno Santino quella mattina infausta del 6 dicembre scorso, era uscito di casa come tutte le mattine precedenti, per andare a lavorare per costruire una vita di coppia insieme alla sua compagna. Ha trovato la morte in quel lavoro che avrebbe dovuto garantire un futuro dignitoso al figlio che la sua compagna metterà alla luce, ma che ora sarà costretta a crescere sola con le proprie forze.
Non potremo dire di vivere in un Paese civile, fintanto che i diritti civili non saranno esigibili da ognuno.
2 commenti:
io consiglio di visitare Il Sacrario Virtuale dei Caduti Sul Lavoro www.cadutisullavoro.it - Ospita testimonianze e pagine di commemorazione a persone che hanno perso la vita a causa di un incidente sul lavoro.
Ti ringrazio per avere lasciato un commento. Conoscevo Il Sacrario Virtuale dei Caduti Sul Lavoro e certamente inserirò un banner al sito. Il maggior merito del Sacrario, secondo me, è quello di restituire volti e nomi alle vittime dei quotidiani delitti sul lavoro, che quasi sempre invece rimangono anonime.
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