Il Gran Consiglio del berlusconismo
I cittadini italiani sono stati privati della pienezza del diritto di voto, attraverso le liste bloccate, senza mostrarsi infastiditi; il governo sta esautorando il Parlamento dei suoi poteri, legiferando a colpi di decreti legge e la gran parte dei cittadini non se ne preoccupa; c'è in Italia un governo che prova ad imbavagliare la magistratura ed è accettato più o meno passivamente; il presidente del consiglio attacca il Capo dello Stato, nella quasi indifferenza.
Gli italiani hanno tanto delegato, che nemmeno un briciolo di coscienza critica è rimasto di propria prerogativa. Al capo è stato dato mandato per fare un po' quello che cazzo gli pare. Al leader carismatico è stato conferito il potere di occuparsi di ogni cosa, togliendo ad ognuno l'impiccio di curarsi e di difendere i diritti generali di liberi cittadini.
Finalmente liberi da intralci che non siano i fatti propri, immediati e personalissimi, chi se ne frega più del diritto di voto, dei diritti civili, dei diritti umani, della difesa delle istituzioni, della democrazia. Chi se ne frega di tutto se si può non pagare l'ICI, anche se poi non ci sono soldi per l'edilizia pubblica; se si può costruire senza vincoli urbanistici, anche se le città diventano invivibili; se i presunti fannulloni vengono colpiti, ma non i milionari dirigenti della cosa pubblica; se il Parlamento viene ridotto ad organo notarile del governo, visto che dicono che la democrazia costa troppo.
Così Silvio IV da Arcore, può permettersi di dire che il Parlamento non deve più votare e che è sufficiente che le decisioni del capo siano sottoscritte dai capigruppo parlamentari. Il ducetto sta cercando di arrogare a sè, oltre che il diritto di decidere chi dei suoi lacchè dovrà sedere in Parlamento, chi dovrà svolgere il ruolo di notaio delle sue decisioni, senza discussioni, senza emendamenti, senza proposte, senza dissensi nè dentro nè fuori dalle istituzioni. Tutto questo senza suscitare troppe preoccupazioni. Può permettersi, il ducetto, di proporre un Gran Consiglio del berlusconismo, senza che si alzino forti grida di sdegno.
Stiamo perdendo la democrazia, ma per la maggioranza degli italiani, pare che la cosa importante sia non perdere di vista il telecomando della TV. Che se pure le cose vanno male, rimane il Grande Fratello a risollevare l'italico morale.